Gasparri idolo social, viva la neo lingua. Tweet fantasma: “chiesimo” diventa cult - Affaritaliani.it

Roma

Gasparri idolo social, viva la neo lingua. Tweet fantasma: “chiesimo” diventa cult

Massacrare l'italiano in 140 caratteri: twitter è sempre più la buccia di banana sui cui si rischia di scivolare. L'ultimo a rimanere incastrato nella tortuosa neolingua introdotta dal social che cinguetta è l'ex ministro della comunicazione Maurizio Gasparri che si cimenta in una difficile circonlocuzione linguista per riassumere un suo intervento in diretta tv.
“E' vero che Giorgia Meloni è figlia della storia di destra e proprio per quello a suo tempo le chiesimo la disponibilità”. La coniugazione del verbo si inerpica per le vette del dialetto e occhieggia all'abruzzese mentre l'italiano alle 8.48 del mattino ritorna a dormire.
Il tweet non passa inosservato ai puristi della lingua, come noto gli accademici della Crusca mal sopportano l'itagliese e non perdonano se a pronunciarlo è chi ha avuto incarichi di Governo. Il massacro social è presto servito e lo staff del senatore forzista fa sparire il cinguettio incriminato: troppo tardi perchè non finisca per essere fotografato e rilanciato nel World Wide Web.
Non è la prima volta che Gasparri inciampa nell'uso del social network di microblogging: il senatore è uno dei politici più presenti su twitter con 81mila seguaci e ben 118mila interventi con cui più volte è entrato in rotta di collisione con gli altri utenti, come ad esempio con il rapper Fedez, litigate che spesso sono uscite dalla piattaforma online per finire nei media mainstream.
Rapidità e brevità, caratteristiche richieste dalla particolarità del social e che ben spesso finiscono per trarre in inganno soprattutto sui temi più demagogici: fece il giro del web la foto di Jim Morrison confusa dal senatore di FI, Maurizio Gasparri per un noto rapinatore slavo. Un fotomontaggio creato dal gruppo Facebook satirico "Vergogna Finiamola Fate Girare" che prende in giro i dilaganti post populisti che girano su Facebook e Twitter. Tempo qualche minuto e il senatore viene bersagliato in rete. Anche se lui prova a difendersi: "Conosco Platone, Hegel, Beethoven, di questa 'star' occupatevi voi!".