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Roma
Gastrite vietata, “farmaci inutili”. Regione Lazio ai medici: “Ricette facili"

Gastrite vietata nel Lazio per eccessivo consumo di farmaci. Così mentre il Governo Meloni investe sulle liste d'attesa, il governatore del Lazio Francesco Rocca in veste di assessore alla Sanità cerca di tagliare la spesa farmaceutica, accusando i medici di base di “prescrizioni inutili”.

Dopo la denuncia di affaritaliani.it che ha raccolto lo sfogo della Federazione dei medici di base di Roma e del Lazio, nonché evidenziato i cartelli di avviso posti negli studi medici per informare i pazienti delle convocazioni delle Asl per sull'eccesso di prescrizioni di farmaci per gastrite, ulcera, anti diabete nonché eparina, sino agli oppioidi per la cura del dolore, interviene anche l'Ordine dei Medici di Roma con il presidente Antonio Magi che ribadisce il principio per cui ogni medico “agisce in scienza e coscienza, anche nella prescrizione dei farmaci da quelli a carico del Servizio Sanitario Nazionale, sino a quelli a pagamento. Non andiamo a criminalizzare i medici”, spiega Magi ad affaritaliani.it, notoriamente in sintonia con la Regione ma schierato in difesa della categoria.

La replica di Regione Lazio affidata a un dossier che accusa i medici

francesco rocca
 

E come replica la Regione Lazio? Invece di una nota ufficiale, una presa di posizione, affida un dossier ad un quotidiano nel quale si definiscono le prescrizioni dei medici di base addirittura “inutili” e che “a breve ci sarà un incontro con la categoria medica senza intenzione di sanzionare”. In quello che viene definito un “focus” si definiscono i “farmaci” da non prescrivere come “prescritti a sproposito” tanto da citare i dati sulla diminuzione del “consumo” come in netta riduzione dopo la tirata d'orecchie ai medici di medicina generale.

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E a proposito degli antigastrici, la “nota focus” pubblicata su Il Messaggero è un capolavoro di letteratura medico-scientifica, grazie alla tesi per cui sarebbero i medici a sottostare alle richieste pressanti dei pazienti che richiedono i farmaci “inibitori della pompa protonica” ben oltre le 8 settimane previste dai piani farmacologici, per finire con la seconda accusa di dare seguito senza muovere figlia a prescrizioni fatte da specialisti mesi, se non anni prima.

"Prescrizioni senza motivo con farmaci inutili e dannosi"

Dunque, secondo Regione Lazio, i medici prescriverebbero farmaci senza motivo, “inutili e dannosi”. Se così fosse siamo di fronte ad uno scontro senza precedenti, con i malati che rischiano la salute.

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