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Roma
Gelo poi vento e pioggia. Lazio in ginocchio: stangata per frutta e verdura

Il presidente della Coldiretti del Lazio prevede un incrementi dei prezzi per il gelo delle scorse settimane: “Un mix micidiale di mancanza di prodotto e speculazione”.

Un'ondata di freddo, poi vento caldo e pioggia abbondante a conclusione di un inverno segnato dalla siccità. La primavera devasta le colture nel Lazio e il presidente della Coldiretti regionale, David Granieri lancia l'allarme: “Ora ci aspettiamo aumenti compresi tra il 30 e 40 per cento di tutti i prodotti di stagione”.

Allora Granieri, in quale scenario ci troviamo?
“Uno scenario catastrofico, ci sono tutte le arre più produttive della regione in ginocchio. E' un duro colpo per la mancanza di produttività che incentiverà l'immissioni di prodotti più o meno simili che andranno a sostituire quote di mercato appartenenti al Lazio. Si sottrarrà ricchezza alla regione”.

Quali sono le colture più danneggiate?
“Tutte le orticole tutte, ma grazie alla rotazione possono essere reimpiantate anche se si perderà un mese. I danni veri li hanno avuti i Kiwi a Latina e ai Castelli Romani, poi la vite con danni al 50% e in certe aree anche l'olivo”.

Il primo effetto sui prezzi?
“Sicuramente un'impennata forte sui prezzi al consumo che sarò determinata in parte dall'esigenza di mercato, dall'altra si aprirà uno spiraglio alle speculazioni. Quando accadono queste cose, tanti piangono e altrettanti ridono”.

Chi piange lo sappiamo, chi ride?
“Un certo tipo di attività all'ingrosso che monitora il mercato e approfitta in termini commerciali della mancanza di prodotto. Poi ci sono quelli che fanno della deontologia una regola e chi non guarda in faccia nessuno. Occhio a comperare un prodotto del Lazio che invece del Lazio non è”.

Che fanno le istituzioni?
“Abbiamo un tavolo fissato con Haussman per il giorno 2 e quindi ci aspettiamo considerazione. Oltre al gelo c'è anche la siccità che ha contribuito. Sono temi seri ci aspettiamo un intervento regionale”.

Cioè soldi?
“Sì abbattimento costi contributi e misure straordinarie per far sopravvivere il tessuto produttivo”.

Granieri, c'è la possibilità di studiare processi nuovi o prodotti nuovi pr salvare le produzioni dai capricci della natura?
“A parte la serra altre soluzioni non ne vedo. Oggi c'è la possibilità di assicurare il prodotto con un fondo nazionale dalle calamità”.

Ma non è una soluzione.
“Solo la coltura protetta, cioè trasferire le colture annuali sotto serra ma richiede investimenti pazzeschi. Di solito si fa sul danno grandine e non sul danno gelo. Il tema è serio”.

Aumenti?
“Almeno un 30-40% sulla base dei prezzi storici”.

Cosa mancherà sulla tavola dei romani, a meno di non spendere follie?
“Zucchine, melanzane, peperoni e insalata”.

Vino?
“Noi stiamo girando. Secondo me il danno è al di sopra dei 15 mln di euro. Per il vino bisognerà attendere per capire qualità e quantità della produzione”.

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