Roma
Generazione Z alla riscossa, il cambogiano romano che scrive musica: la storia
Classe 2002, nato in Cambogia ma romano a tutti gli effetti, Tony Lusi debutta con il singolo “Don't Make Me Cry”
Si scrive Tony ma si pronuncia Tonì; questo il nome del giovane cantautore romano nato in Cambogia, classe 2002, che da poco ha pubblicato la sua prima canzone “Don’t Make Me Cry”: un pezzo interamente pensato, scritto e composto da lui che parla di un amore finito male.
In occasione del lancio di “Don’t Make Me Cry”, il giovanissimo cantautore Tony Lusi racconta ad Affaritaliani.it la genesi di questa canzone, un brano incisivo ma dal suono dolce che parla di un amore nato all'improvviso e finito con una telefonata: “Mi manca quello che eravamo, mi mancano i nostri abbracci nel mio letto, mi manca la tua testa vicino a me. Mi mancherai fino alla fine”. Ma l'unica risposta che arriva dall'altra parte del filo è “tu..tu..tu”, il suono inconfondibile di un telefono fisso che viene riagganciato.
Tony, come è nata l'idea di Don't Make Me Cry?
“2È nata questa estate dopo una piccola storia d'amore con una ragazza. Ci eravamo conosciuti a Malta durante un viaggio studio ed è subito scoccata la scintilla tra di noi. Dopo due settimane siamo tornati a casa, io a Roma e lei in Romagna. Io avevo intenzione di rivederla al più presto ma ho scoperto che lei parlava male di me con un amico che ci eravamo fatti in comune a Malta. Ed è così che è finito tutto ed ho deciso di parlarne in questa canzone”.
Quindi Don't Make Me Cry è una canzone autobiografica?
Sì, l'ho amata ma ho sbagliato a credere che fosse amore”.
Oggi tra i ragazzi la comunicazione avviene tramite Whatsapp e Instagram; tu invece hai scelto un amarcord come la cabina telefonica. Perché questa scelta?
“Mi sembrava un'immagine romantica. Un giorno mentre ero in aeroporto la batteria del mio cellulare ha deciso di abbandonarmi. Mi guardo intorno per capire dove collegarmi e in quel momento vedo una cabina telefonica. La cosa finisce lì, mi è tornata in mente mentre componevo e così ho deciso di usare quel suono nella mia canzone”.
Com’è nata la tua passione per la musica? Cos’è che ti ha spinto a intraprendere questo percorso?
“La musica è da sempre la mia passione, ho iniziato a prendere lezioni di chitarra all'età di sette anni e ho scritto la prima canzone ad otto. È stata un’esigenza molto naturale”.
Quale musica ascolti?
“Ascolto tutta la musica, dal pop al jazz, al rock e mi piace moltissimo Tha Supreme. Ma i miei preferiti sono due leggende: Queen e Michael Jackson”.
Cosa hanno detto i tuoi amici quando hanno ascoltato la tua canzone?
“Tutti gli amici che hanno ascoltato la canzone mi hanno detto che è molto bella. Il pezzo, parlando d'amore, ha fatto principalmente breccia nel cuore delle ragazze. Infine ha colpito molto gli amici che conoscevano la mia storia d'amore: in pochi secondi avevano subito capito che si parlava di lei”.
Quali programmi hai per il futuro?
“Per ora penso a promuovere la mia musica, il mio obiettivo è quello di provare a fare sempre cose molto belle. Ho già pronte altre canzoni e ne ho in testa altre. Non vedo l'ora di poterle far ascoltare a tutti”.