Roma

Germanico, il principe ereditario mai diventato imperatore: la mostra a Roma

Il ritratto in marmo di Germanico risalente al I secolo d.C. in mostra fino al 28 febbraio negli spazi della Fondazione Sorgente Group

A distanza di due millenni della morte di Germanico (19 d.C. – 2019), la Fondazione Sorgente Group ha celebrato mercoledì, con una mostra nello Spazio Espositivo Tritone, il principe ereditario e discendente della dinastia giulio-claudia designato alla successione imperiale, scomparso prematuramente.

 

Il ritratto di Germanico (I secolo d.C. In marmo pario) sarà esposto fino al 28 febbraio 2020, grazie ad un allestimento curato da Paola Mainetti, Vicepresidente della Fondazione Sorgente Group, supportata da Valentina Nicolucci, curatrice per l’Archeologia.

Pannelli esplicativi illustrano la nobile discendenza e la storia del giovane principe, assieme alle copie dei ritratti imperiali della collezione Fondazione Sorgente Group. La

proiezione di un filmato multimediale, infine, amplierà la suggestione, narrando la figura storica del giovane principe. Con Germanico, Augusto avrebbe concretizzato il suo sogno di unire le due famiglie più prestigiose di Roma, dando la successione ad un giovane che era riuscito anche a riscuotere grande successo tra le truppe e nel cuore del popolo romano. Germanico sarebbe stato, infatti, princeps della dinastia giulio-claudia perché figlio di Antonia minore (figlia di Ottavia, sorella di Augusto) della gens Iulia e di Druso maggiore (figlio di Livia, moglie di Augusto) della gens Claudia. Purtroppo morì prematuramente per una grave malattia o avvelenato ad Antiochia nel 19 d.C.

Hanno partecipato all’Evento: Eugenio La Rocca, già Professore ordinario di archeologia e storia dell'arte greca e romana e membro dell’Accademia dei Lincei, e Claudio Strinati, storico dell’arte, già Soprintendente per il Polo museale romano e Direttore Scientifico della Fondazione Sorgente Group.

“La passione per l’archeologia classica - ha dichiarato Valter Mainetti, Presidente della Fondazione Sorgente Group - ci ha spinto nel corso degli anni a raccogliere una significativa Collezione di ritratti imperiali della dinastia giulio-claudia che promuoviamo con convinzione, consentendone la fruizione al grande pubblico attraverso prestiti a istituzioni museali, nazionali ed internazionali”.

“Siamo lieti di esporre in questa Sede il ritratto di Germanico - ha aggiunto Paola Mainetti, Vicepresidente della Fondazione Sorgente Group - rientrato di recente dal Museo dell’Ara Pacis, dopo il prestito alla Mostra Claudio Imperatore. Con grande soddisfazione seguo gli allestimenti museali dello Spazio Espositivo, affinché vengano realizzati eventi culturali e di confronto scientifico per la valorizzazione delle opere della nostra Collezione”.

Nato ad Anzio nel 15 a.C., venne chiamato “Germanico” in seguito ai successi del padre, Druso Maggiore, comandante in Germania tra il 12 e il 9 a.C., ma Germanico, designato alla successione imperiale dallo stesso Augusto con il nome di Giulio Cesare Germanico, non divenne imperatore. Al giovane principe fu data in sposa Agrippina maggiore, figlia di Agrippa e di Giulia (figlia di Augusto) e la loro unione portò alla nascita di nove figli, tra i quali il futuro imperatore Caligola e la futura madre dell’imperatore Nerone, Agrippina minore. L’amore per il giovane marito portò Agrippina ad accompagnarlo nelle imprese militari durante il comando delle legioni del Reno dal 14 al 16 d.C., durante le quali Germanico riscattò l’onore di Roma, riuscendo a recuperare due delle tre insegne delle legioni di Varo, massacrate dai Germani, guidati da Arminio, che aveva tradito la romanità acquisita, durante la battaglia di Teutoburgo nel 9 d.C. Poi lo stesso Tiberio inviò Germanico in Siria nel 18 d.C., dove morì il 10 ottobre del 19 d.C., probabilmente avvelenato da Gneo Pisone, che avrebbe dovuto affiancarlo nel governo della Cappadocia, Commagene e Cilicia. Le sue ceneri, riportate a Roma dalla moglie Agrippina, vennero collocate nel mausoleo di Augusto, dopo aver ricevuto grandi onori nel mese di dicembre.