Roma
Gianni Alemanno in carcere, “Ma non ha sofferto abbastanza?”. La petizione che piace alla sinistra
Tra i firmatari, Manconi, Giachetti, Sansonetti, Borgonovo, Terranova, Mazza eRita Bernardini, Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti

Gianni Alemanno in carcere, “Ma non ha sofferto abbastanza?”. La petizione che piace alla sinistra
Una petizione con raccolta firme - dal titolo: 'Ma non ha già sofferto abbastanza?' -, a sostegno di Gianni Alemanno, ristretto nel carcere romano di Rebibbia, dopo l'arresto del 31 dicembre scorso avvenuto a causa della revoca dei servizi sociali, sarà presentata domani alle ore 11 all'hotel delle Nazioni in via Poli 6, a Roma. L'ex sindaco e leader del movimento 'Indipendenza!' dovrà scontare, nel penitenziario romano, un anno e dieci mesi in seguito alla condanna per traffico di influenze illecite.
I proponenti e i primi firmatari
"È un appello rivolto alle Autorità competenti, al quale hanno aderito comuni cittadini e personalità del mondo della politica, il più vario, e dell’informazione, affinché Alemanno venga scarcerato e nuovamente ammesso all’affidamento in prova", spiegano, in una nota, Massimo Arlechino, presidente di 'Indipendenza', Bruno Tagliaferri e Nicola Colosimo tra i promotori della petizione.
"A presentare la petizione, quali primi firmatari, ci saranno: Luigi Manconi, Roberto Giachetti, Piero Sansonetti, Francesco Borgonovo, Annalisa Terranova, Mauro Mazza e, per Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini, Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti. Tra gli aderenti, anche: Franco Cardini, i parlamentari Alessandro Amorese e Marco Cerreto, il sottosegretario Claudio Barbaro, Marcello Veneziani, Andrea Zhok", aggiungono.
"La petizione - si legge ancora -, solleva interrogativi che vanno oltre la vicenda personale di Alemanno, che investono il principio di proporzionalità della pena e riguardano il bilanciamento tra rigore giudiziario e diritti della persona".