Giletti contro Atac: “Che etica ha un dirigente che fa un buco da 1,5 mld”
A Non è l'Arena torna il caso dell'autista Quintavalle licenziata da Atac. Scacco al codice etico e appello al sindaco Raggi
Atac, con i soldi pubblici crea un debito monstre ma si comporta come se fosse un'azienda privata. E' il nuovo affondo di Massimo Giletti a Non è L'Arena contro l'Atac.
Ospite in studio Micaela Quintavalle, l'autista licenziata da Atac per aver denunciato il pericolo dei bus che prendono fuoco a Le Iene, Giletti ha riletto le motivazioni del licenziamento tuonando contro il Codice Etico aziendale, salvo poi domandare sguardo alle telecamere, se gli stessi dirigenti di Atac che invocano il codice etico, ne abbiamo uno quanto accumulano 1,5 miliardi di debito consolidato.
Ma a smontare la motivazione del codice etico aziendale che impedisce di parlar male dell'azienda”, è intervenuto il professor Raffaello Lupi, ordinario di diritto tributario all'università di Tor Vergata, il quale ha preso a picconate l'applicazione del codice etico in un'impresa pubblica che eroga servizi e non prodotti. Un elemento, questo che non mancherà di comparire nelle memorie che la Quintavalle e il suo staff di legali porteranno in Tribunale in opposizione al licenziamento.
Si comportano da privati con i soldi pubblici
Insomma, la verità su Atac e sul sistema delle società pubbliche a regime privatistico che operano con soldi della collettività e si comportano come società private è esploso in tutta la sua follia giuridica.
E la Quintavalle? Luminosa e serena, di fronte alla domanda di Giletti, “Lei lo rifarebbe”, ha risposto con due lettere: “Sì”. D qui l'appello del conduttore al sindaco Raggi: ”Caro sindaco, chiami Atac e lli faccia tornare indietro”. Diversamente la Quintavalle diventerà ospite fissa almeno sino al giudizio. Per Micaela, poltrona prenotata anche per domenica prossima.
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