Gioco d'azzardo, appello alla Raggi: “Il proibizionismo non è la soluzione”
Il presidente della Sapar Lazio attacca: "L'ordinanza non risolve problemi reali"
Il sindaco Raggi dichiara guerra al gioco d'azzardo tramite l'ordinanza "anti-slot", ma l'associazione Sapar, servizi pubbliche attrazioni ricreative, insorge: "Il proibizionismo non è la soluzione".
Contro la nuova ordinanza del Campidoglio si scaglia Giacomo Perroni, presidente della delegazione Lazio del Sapar, che punta il dito contro le 8 ore di limite massimo per le slot machine, nemico sbagliato, secondo Perroni, a fronte di giochi maggiormente dannosi come scommesse sportive e gratta e vinci: "È da più di un anno che chiediamo formalmente all'amministrazione capitolina di riceverci al fine di instaurare un dialogo costruttivo ed evitare i danni che deriveranno da provvedimenti illogici, immotivati, sproporzionati e generati nella totale ignoranza della materia, ma abbiamo trovato una completa chiusura al confronto. – accusa Perrone -Emanare ordinanze e regolamenti basati sul consenso popolare e sull’onda emozionale del momento, non risolve le problematiche reali relative ai giocatori dipendenti dal gioco, dei quali attendiamo ancora un numero reale e ufficiale. Le leggi, i regolamenti, le norme hanno bisogno di essere redatti sulla base di dati concreti e scientificamente provati. Se anche il CNR di Pisa dice: 'Fra gli studenti con profilo problematico il gioco più diffuso sono le scommesse sportive (78,3%), a seguire gratta e vinci (70,4%) e altri giochi con le carte (48,7%), mentre tra gli adulti con profilo problematico il gioco più diffuso sono le scommesse sportive (72,8%), segue il Gratta e vinci (67,5%) e il Superenalotto (43,6%)', perché continua incessante questo attacco strumentale al solo settore degli apparecchi da gioco, costituito da un comparto industriale che genera occupazione e garantisce la legalità sul territorio? È solo disinformazione e demagogia o c'è dell'altro?”.