Roma

Gioielli da rimanere a bocca aperta. La nuova collezione di Elettrez

Viste Asia Argento, Lucrezia Lante della Rovere, Michela Quattrociocche e Tosca D'Aquino

di Tiziana Galli


E’ il bisogno di stupire a trainare la sua ispirazione: stupire soprattutto se stesso. Bernard Delettrez, lo porta inciso nello sguardo: enigmatico, vorace e al tempo stesso accattivante, per certi aspetti inquietante. I suoi occhi sembrano aver già visto tutto quello che c’era da vedere e allora cercano altro tra quello che hanno intorno e mentre lo fanno si posano con delicata leggerezza su forme archetipiche, totemiche e floreali. Ogni soggetto viene descritto con puntiglioso linearismo animando gioielli che mantengono la loro capacità descrittiva pur rimanendo essenziali.
E’ in questa conclusione di Maggio che Bernard Elettrez ha inaugurato la sua nuova collezione di gioielli, nello store romano di via Bocca di Leone, riempiendo la boutique di celebrità modaiole tra le quali Asia Argento, in un lungo abito nero, scollato quanto basta per dar luce ai tatuaggi, Lucrezia Lante della Rovere, bella sempre e Nathalie Rapti Gomez vestita interamente di giallo e con il suo nuovo e cortissimo taglio di capelli. Tosca d’Aquino, spalle scoperte e rossetto rosso squillante e Alessia Fabiani, Sara Felberbaum, Michela Quattrociocche, Lorena Cacciatore, Paola Minaccioni, in un annaffiatissimo cocktail pomeridiano.
Due le linee presentate: una “Fine”, in oro e diamanti, ed una “Fashion”, in bronzo e argento, per un’unica collezione dal nome “Fashion Diviner” composta da coccodrilli, serpenti, rane, libellule, farfalle e teschi. Tanti teschi. Teschi ovunque: un tema caro al Delettrez che lo ripete da tempo cambiandone sempre l’interpretazione, mantenendo però l’ironia e un sacrale rispetto. Gli occhi in ceramica montati su bracciali, creano una certa suggestione surreale che puo’ non piacere ma che non puo’ non colpire; le bocche smaltate sopra gli anelli e le mani in “carne” e “ossa”, realizzate in oro e argento per ciondoli, gemelli e bracelet, che nel tempo sono divenuti la sua cifra stilistica, sono altrettanto divertenti, sicuramente per molti, ma decisamente non per tutti.