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Roma
Giornalisti senza stipendio a l'Unità. Il cdr denuncia l'editore

I giornalisti e i poligrafi de l'Unità tornano all'attacco della società editrice, denunciando il suo silenzio e il fatto di essere in organico, ma non pagati. "Un'azienda silente praticamente da sempre. Che tiene in ostaggio giornalisti e poligrafici, confinandoli in un girone infernale, sospesi nel nulla, dal 1 gennaio 2022 senza più alcuna protezione sociale".

"Un'azienda che mostra di esistere una volta all'anno per pubblicare un foglio che le permette di non far decadere la testata". Scrive il Comitato di redazione dell'Unità in un comunicato.

"Da tempo abbiamo perso le parole per definire, raccontare, una condizione allucinante, umiliante - prosegue il Cdr – nella quale lavoratrici e lavoratori de l'Unità, giornalisti e poligrafici, vivono da anni. Dal 1 gennaio non siamo più in Cassa integrazione né in disoccupazione - spiega il comunicato - Formalmente, dal 1 gennaio di quest'anno siamo rientrati alle dipendenze de l'Unità srl, la società che edita un non giornale. A fronte delle innumerevoli richieste d'incontri, chiarimenti, da parte delle rappresentanze sindacali, la società editrice ha innalzato un impenetrabile muro di gomma.

L'attacco alla società editrice

Quella de l'Unità è ormai una vicenda che si è macchiata di "vergogna" anche a causa della pubblicazione di un numero unico, ossia "un foglio di quattro pagine, anche con contributi giornalistici esterni". Il tutto, si legge nel comunicato, "all'insaputa del Comitato di redazione, pur avendo in organico, non pagati, giornalisti e poligrafici. E tutto questo mentre si trascina all'infinito una procedura di concordato che permette all'azienda di guadagnare tempo sulla pelle dei lavoratori".

"Hanno ucciso l'Unita mortificato i lavoratori, lasciato cadere manifestazioni d'interesse per l'acquisto della testata. Una vergogna assoluta. Che deve finire. Non basta far valere le nostre ragioni in tribunale. Non basta, perché la vicenda-Unità ha creato più e più vulnus sul piano sindacale. E su quello politico. Per la storia de l'Unità, per ciò che ha rappresentato sin dal suo nascere per la sinistra di questo Paese e per l'informazione democratica. Noi non ci arrendiamo. Continueremo la nostra battaglia di legalità e giustizia", conclude il comitato di redazione..

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