Roma
Giornata universale dei diritti dell'infanzia: a Roma è emergenza asili nido
Il 20 novembre è la Giornata universale dei diritti dell'infanzia: Francesco Giro ricorda il piccolo Claudio, ucciso dal padre su ponte Mazzini nel 2012
di Francesco Giro *
Oggi, 20 novembre 2020, si celebra la Giornata Internazionale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Affaritaliani.it non poteva mancare a questo appuntamento. Viviamo nel terzo millennio. Il secolo che ci siamo lasciati alle nostre spalle è stato denso di battaglie per la difesa dei diritti umani. Esiste per i bambini una Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989.
Eppure a Roma, come in ogni città del mondo, piccola o grande che sia, c’è un luogo dove si è consumata una tragedia ai danni di una bambina o di un bambino. La violenza domestica, la tratta internazionale dei bambini, il traffico d’organi espiantati ai minori, il crimine della pedofilia, la prostituzione minorile sono ancora oggi gli orribili delitti di una insopportabile disumanità degli adulti che la legge deve punire senza fare sconti. Anche a Roma c’è un luogo simbolo per non dimenticare l’ingiustizia degli adulti contro i bambini.
Nel cuore di Roma, su Ponte Mazzini, uno dei 40 ponti realizzati sul Tevere, il 4 febbraio 2012, il piccolo Claudio, che non aveva compiuto neppure un anno e mezzo (era nato il 5 ottobre 2010) venne gettato nelle acque gelide del fiume da un padre sciagurato che lo aveva strappato alle cinque del mattino dal sonno della sua culla, dove dormiva nella casa della nonna materna a Trastevere. Inutile il tentativo di bloccarlo. La nonna veniva spintonata a terra da questo brutale assassino che uscito di casa, in una Roma gelida e sommersa quel giorno dalla neve, dopo una corsa delirante su via della Lungara, gettava il piccolo Claudio come un sacco e senza alcuna pietà dal parapetto del ponte. In pochi minuti, non più di dieci, Claudio passava dal calore di una culla al gelo mortale delle acque di un fiume innevato.
Oggi in quel punto del ponte c’è una piccola targa in plastica e una foto del bimbo dagli occhi azzurri, come il cielo, a memoria di un'assurda tragedia che deve essere, per noi tutti e per chi amministra la nostra Capitale, un monito a fare meglio e di più per i bambini innanzitutto attraverso continue campagne di comunicazione a difesa della loro incolumità fisica. E poi realizzando più asili nido. Ancora troppi bambini restano fuori dagli asili comunali, in lunghe liste d'attesa, nonostante l'Unione europea abbia fissato dei parametri precisi da raggiungere (assicurare un asilo nido ad almeno il 33% dei bambini tra i 0 e 3 anni e una scuola d’infanzia al 90% dei bambini fra i 3 e i 6 anni). E poi ludoteche. Musei a misura di bambino. Parchi gioco nelle ville storiche e aree verdi nei nuovi quartieri. Palestre, piscine, circoli sportivi a prezzi agevolati e sovvenzionati. Tutti devono avere la possibilità di giocare all'aria aperta e di fare sport. E l'emergenza sanitaria del Covid ha anche dimostrato il divario digitale che esiste fra famiglie e quartieri di Roma. Occorre riempire questo divario e garantire soprattutto ai minori la possibilità di usufruire dei benefici della rete per lo svolgimento delle loro attività scolastiche che in questi ultimi mesi vengono organizzate a distanza.
A Roma circa tremila maestre seguono oltre trentamila bambini in 460 asili nido e 544 scuole d'infanzia, alcuni comunali altri in convenzione. Tanti i problemi come i ritardi nella sottoscrizione delle convenzioni comune-privato, caos supplenze e oggi anche le molteplici criticità legate alla pandemia.
Ma tornando alla tragedia del piccolo Claudio, non bisogna mai abbassare la guardia contro i crimini e i criminali. Chi sa denunci! Se un bambino viene maltrattato dobbiamo fare di tutto perché ciò non accada. Spiegare o peggio giustificare questi reati attraverso una sociologia d'accatto sarebbe inaccettabile. Sociologi, psicologi e giuristi faranno ovviamente il loro mestiere ma prima sono la polizia e la magistratura a dover intervenire per reprimere simili oscenità. Il padre di Claudio ora langue in carcere e spero ci resti a lungo. Quando il Comune di Roma ha voluto dedicare a Claudio un parco giochi in piazza San Cosimato a Trastevere la mamma e la nonna del piccolo si sono rifiutate giustamente di menzionare il cognome del padre, ma solo il nome “Claudio”. Ebbene oggi, 20 novembre 2020 è la festa di Claudio e Affaritaliani.it è e sarà sempre dalla sua parte. Ciao piccolo Claudio!.
* Francesco Giro, Senatore di Forza Italia e Segretario del Senato della Repubblica