Roma
Giovani e lavoro: nasce da Ns12 InnovAction Lab. La scommessa neolaureati
Da Ns12 del presidente Roberto Ruggerone una software factory per neolaureati. Alessandro Calvagna spiega
Giovani e lavoro: nasce a Roma un laboratorio permanente he dà spazio ai giovani neolaureati e investe nelle idee e nei progetti che dimostrano la maggiore sostenibilità in linea con i trend di mercato.
Affaritaliani.it ha incontrato Alessandro Calvagna, Responsabile Ricerca e Sviluppo di NS12 e Responsabile R&S della software sactory romana leader nello sviluppo di sistemi ad alta tecnologia e attiva sulla PA con importanti progetti legati al mondo digital.
Dottor Calvagna, che cos’è InnovAction LAB e cosa rappresenta per NS12?
“InnovAction LAB ha rappresentato prima di tutto una sfida con noi stessi. Quando il presidente Ruggerone mi ha prospettato la possibilità di creare uno spazio aziendale in cui fare dell’Innovazione l’elemento trainante delle nostre attività, abbiamo capito che l’unico modo per riuscirci era iniziare noi per primi un processo di innovazione importante in termini di cultura aziendale e di dialogo con le nostre risorse. Oggi InnovAction LAB ha preso la forma concreta di un laboratorio di Ricerca&Sviluppo aperto a tutte le risorse motivate e appassionate di IT che punta non solo a consolidare le competenze di NS12 già acquisite, ma ad accrescere le nostre conoscenze su mondi inesplorati che rappresentano le nuove sfide del mercato. E’ stato un percorso di maturazione lungo, ma questo nuovo cammino ci sta dando grandi soddisfazioni.”
Come avete individuato gli ambiti di approfondimento?
“InnovAction Lab è stato selezionato cercando di immaginare quali tecnologie e paradigmi potranno aprire l’azienda a nuove opportunità e quale sia il percorso più adatto per sperimentarle. Per questo motivo abbiamo scelto di approfondire le tecnologie più innovative attualmente in utilizzo sui nostri clienti, e di prendere confidenza con tematiche di più ampio respiro e di particolare rilevanza nel mondo IT con l’obiettivo di ampliare la possibilità di cogliere nuove opportunità. Un ruolo fondamentale, in questo senso, gioca la capacità delle risorse che fanno parte del progetto, di dare forma alle conoscenze e trasformarle in soluzioni.”
In un momento storico in cui si cominciano a intravedere i limiti dell’eccessiva tecnologizzazione della società e si inizia a temere il sopravvento della macchina sull’uomo, NS12 non ha avuto dubbi sull’importanza di rimettere al centro la persona.
“E’ stata la nostra chiave di volta in effetti. Abbiamo scelto di valorizzare le persone che vogliono accrescere le proprie competenze e accelerare le proprie capacità mettendosi in gioco in prima persona, e siamo riusciti a declinare le loro attitudini su aree di competenza del tutto in linea con gli obiettivi aziendali. La riposta dei ragazzi è stata pazzesca”.
Ma chi sono le persone coinvolte e quali gli ambiti oggetto di approfondimento?
“In questo momento stiamo concentrando i nostri sforzi su tre aree ben definite. La prima è sicuramente quella relativa all’ Innovazione di Tecnologie, su cui si sta specializzando il collega Valerio Bianchini che sta approfondendo una serie di soluzioni che puntano alla scalabilità della performance. Penso a NodeJS, tecnologia matura ma più recente rispetto a tecnologie simili, che presenta le capacità di un front-end developer anche nel back-end, o a MongoDB, facile da implementare, che segna un decisivo passo in avanti rispetto ai constraint dell’SQL, ma ce ne sono moltissime altre che stimo introducendo sui nostri clienti con grandi risultati.”
Parlava di tre aree, quali sono le altre due?
“Una parte molto importante su cui puntiamo per il nostro business è data dall’Innovazione di Prodotto. Il collega Daniel D’Angelo sta perfezionando una soluzione basata sulla lavorazione dei dati grezzi e sull’intelligibilità dei dati complessi, che vengono resi fruibili e facilmente accessibili con la possibilità di costruire modelli statistici e previsionali. Il riscontro maggiore, per il momento, è nel mercato immobiliare e stiamo studiando come rendere il modello applicabile a tutti i settori.”
Infine?
“Beh alla fine, che poi in realtà è l’inizio di tutto, ci sono quelli che fanno Innovazione di Conoscenze a tutto tondo: un team di giovanissimi che individuano come modellare le tematiche di rilievo nel mondo ICT su intuizioni e modelli di ricerca da cui potranno nascere nuovi progetti e nuove proposte per i nostri clienti. In questo ambito, la collega Paola Provenzano sta facendo un bellissimo lavoro finalizzato a comprendere il modo in cui Google utilizza l’AI nelle sue API per riconoscere le immagini ed estrapolarne informazioni, in particolare sfruttando gli OCR. Partendo da questo input, il collega Daniele Ciracò ha iniziato ad approfondire Big Data e Machine Learning fino ad arrivare al Riconoscimento Ottico dei Caratteri (OCR ndr) mentre il nostro più recente acquisto, Vincenzo Criniti, ha lavorato sui sistemi biometrici che usano informazioni sulla persona e altri organismi biologici per identificarla univocamente. E’ un lavoro strutturato ed estremamente affascinante, che viene arricchito dagli studi sull’applicabilità dei progressi nel mondo dell’Intelligenza Artificiale e IoT.”
Come avete interagito con le risorse che fanno parte del progetto e qual è l’obiettivo finale?
“Abbiamo puntato sulla responsabilizzazione delle persone che sono entrate a far parte del progetto, annullando le gerarchie e creando per ognuno di loro uno spazio definito di competenza. Parliamo di ragazzi under 30, millennial veri per dirla con un termine di cui oggi si parla tanto, in cui noi crediamo fino in fondo. La formazione avviene attraverso uno studio autonomo, mirato alla comprensione e alla padronanza degli argomenti trattati. L’obiettivo prevede che le risorse coinvolte diventino esperte nelle discipline affrontate e che possano condividere le conoscenze acquisite in una sessione live aperte a tutti i dipendenti che abbiamo sul territorio italiano. Da qui fioriscono gli input e le idee per nuovi prodotti e soluzioni di business su cui tutti i colleghi possono discutere e confrontarsi nel social network aziendale”
Avete un social network aziendale…?
Sì, ma non posso dirle di più per il momento.
Cosa vuole dire ai giovani che leggeranno questo articolo?
“Eh, cosa gli voglio dire…! Che non è facile per loro credere nelle aziende oggi. E che non è facile per le aziende non deludere le aspettative dei ragazzi che si approcciano al mondo del lavoro per la prima volta. In NS12 abbiamo iniziato un percorso che non fa dell’Innovazione un semplice slogan, ma abbiamo scelto di metterla in pratica disegnando percorsi di apprendimento, di sviluppo e di crescita delle competenze che vedono il loro punto di forza nel giusto equilibrio tra le attitudini delle nostre risorse e le esigenze aziendali rapportate al mercato. Noi ci crediamo: e voi?”
Grazie dottor. Calvagna, rilanciamo la sua scommessa, e torneremo a trovarvi presto.
“Grazie a voi, come sempre, ci faremo trovare pronti!”