Roma
Giro: Vigna Clara, la telenevola infinita
La stazione è chiusa da 30 anni
L'interrogazione al governo del senatore Francesco Giro: alla luce del Dl semplificazioni, che si fa con Vigna Clara?
Il Senatore Francesco Giro denuncia i gravi ritardi nel completamento dell'anello ferroviario romano, 11 km in tutto, che nessuno riesce a realizzare, nonostante oggi un decreto abbia semplificato le procedure e sia stata raggiunta l’intesa fra Comune di Roma e Rete ferroviaria italiana. Di questi ritardi la stazione Vigna Clara è l'emblema.
Roma e le sue infrastrutture sono sempre state un tema controverso e difficile sia per le pastoie burocratiche, che spesso rallentano procedure già lunghe e complicate, sia per la crisi economica che impone oltre ai tagli una inevitabile selezione dei progetti. Su Roma gli obiettivi per ammodernare e completare il sistema delle infrastrutture per un trasporto pubblico locale e su mezzo privato più efficiente e più veloce, sono noti e condivisi da ogni amministrazione e forza politica in campo ma purtroppo le difficoltà a perseguirli lo sono altrettanto. L'elenco delle opere da realizzare è lungo e compare sempre e in modo ricorrente in tutti i programmi politici ed elettorali dei partiti che concorrono di volta in volta alle elezioni comunali e politiche. Il prolungamento della linea B e C della Metropolitana, la realizzazione della nuova linea D, il potenziamento delle connessioni con Rieti e Viterbo, l'ammodernamento della Roma-Lido di Ostia sono solo alcuni dei progetti che tutti vorrebbero finanziarie e portare a termine. Ma il progetto che in questi ultimi decenni è diventato l'emblema della concretezza ma anche dell’immobilismo è certamente il completamento del cosiddetto anello ferroviario, che in tutte le maggiori capitali europee viene chiamato Circle Line e viene utilizzato per lo spostamento di migliaia di pendolari. Tutti inseguono l’anello ferroviario da almeno trent’anni, da Rutelli a Veltroni, da Alemanno a Marino, e oggi Virginia Raggi, tutti d'accordo nel voler chiudere questa struttura nel tratto ancora mancante, compreso fra Vigna Clara e la Nomentana, pochi chilometri, 11 in tutto, ma che non si riescono incomprensibilmente a coprire.
Ma a luglio si è accesa una luce con il Decreto Semplificazioni che ha previsto procedure più veloci gestite da commissari ad acta per 36 opere, considerate strategiche e prioritarie: idriche, stradali e ferroviarie, ben 8 a Roma e nella Regione Lazio, e fra queste la chiusura dell'anello ferroviario. Il nuovo acquedotto del Peschiera, il collegamento stradale Cisterna-Valmontone, l'Autostrada Roma-Latina, la tratta Monte Romano Est-Civitavecchia, il collegamento autostradale A12 fra Tarquinia e San Pietro in Palazzi; il potenziamento a 4 corsie per la Salaria, la ferrovia Roma-Pescara, queste le 7 opere per il Lazio alle quali appunto si aggiunge l’anello ferroviario romano. Per la realizzazione dei lavori oltre che una procedura veloce la legge prevede la nomina di un Commissario di governo che garantirà tempi certi per la consegna delle opere. L’intero pacchetto di interventi a Roma prevede il progetto della chiusura dell’anello tra la stazione Vigna Clara e il nodo di scambio a Tor di Quinto con il raddoppio della linea fra Valle Aurelia e Vigna Clara, una tratta inaugurata più di trent’anni fa ma utilizzata in occasione dei Mondiali di calcio 1990 per una sola settimana, otto giorni per l'esattezza; la riqualificazione delle aree ferroviarie dismesse all’interno del Nodo ferroviario di Roma Capitale; interventi sulla stazione di Roma Tuscolana, il nodo Pigneto; il Piano di assetto della stazione di Roma Tiburtina; la quarta corsia della tratta fra Ciampino e Capannelle. Ma certamente la chiusura dell'arco nord dell'anello ferroviario rappresenta il punto di forza delle nuove opere, dal costo complessivo di 547 milioni di euro. Il progetto dunque c’è, come c’è una legge statale che addirittura lo sollecita come opera prioritaria e strategica con procedure veloci gestite da una figura commissariale. A questo punto voglio pubblicare alcuni passaggi di un Documento preparato dai Comitati locali di Quartiere che da anni si battono per superare lo stallo e dare finalmente vita ad una stazione oggi abbandonata nel degrado.
La stazione di Vigna Clara è nota ai più come la Stazione dei Mondiali di Calcio del 1990 perché è stata inaugurata in quell’occasione, messa in funzione per 8 giorni per trasportare i tifosi allo Stadio Olimpico e poi abbandonata a se stessa. Negli anni dell'abbandono diventa preda di atti di vandalismo. Dopo 25 anni, esattamente nel 2015 si torna a parlare della chiusura dell'Anello Ferroviario di Roma Nord e RFI prepara il progetto per la ricostruzione della Stazione di Vigna Clara che rappresenta un tassello importante dell’Anello Ferroviario. Nello stesso anno, Papa Francesco indice il Giubileo Straordinario per l’anno 2016 e per questo motivo viene indicato il mese di Giugno 2016 come data certa per la messa in esercizio della stazione che avrebbe portato migliaia di pellegrini a San Pietro. Ma alcuni ricorsi al TAR ne bloccano l’apertura. Nel frattempo, le associazioni ed i comitati di quartiere insieme ai tanti residenti favorevoli alla stazione, si adoperano con ogni mezzo per tenere alta l'attenzione sulla triste vicenda. Finalmente a Marzo del 2018 viene pubblicata la sentenza del TAR che approva per il 50% il lavoro fatto da RFI nel 1990 (treno passeggeri con velocità massima di 55/km orari). Per l'altro 50% accoglie le istanze dei ricorrenti ed impone a RFI una campagna di prove sperimentali atti a provare la mancanza di vibrazioni, rumori ed emissioni di polveri inquinanti.
Si arriva al 6 Giugno 2019 quando il Presidente della Commissione alla Mobilità e Trasporti della Regione Lazio, Eugenio Patanè, dichiara ai Sindacati in un incontro pubblico alla presenza del TGR Lazio che la Stazione sarà riaperta a Novembre 2019. Il giorno seguente, il 7 Giugno 2019, doccia fredda per tutti. Sul Corriere della Sera, viene pubblicata la notizia di 4 nuovi ricorsi al TAR. Viene allora organizzato un incontro pubblico con i residenti che impegna il Management di RFI a presentare l’iter della campagna sperimentale delle corse prova. La riunione si tiene in due momenti diversi, il primo in data 18 Luglio 2019 ed il secondo il 22 Gennaio 2020 ed è proprio durante quest'ultimo incontro che RFI enuncia le date in cui saranno effettuate le corse prova.
Infatti dal 4 al 14 Febbraio la Stazione di Vigna Clara viene aperta ed attivata per le prove tecniche i cui risultati vengono raccolti nel dossier che avrebbe dovuto essere presentato, secondo la tabella di marcia di RFI, entro il 30 Aprile 2020 alla Regione Lazio per la V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale). Ma arriva la pandemia che rallenta le procedure. Infatti la consegna del dossier alla Regione Lazio viene ritardata di tre mesi, esattamente a Luglio 2020.
Sempre nel mese di Luglio viene approvato il Decreto Semplificazioni che annovera all’interno la realizzazione di molte opere che avranno un commissario ad acta tra cui la chiusura dell'Anello Ferroviario di Roma con il raddoppio della tratta Vigna Clara-Valle Aurelia ed il nuovo tracciato tra la Stazione Vigna Clara e la Stazione Val d'Ala comprensiva della nuova Stazione Tor di Quinto, con uno stanziamento di 547 milioni di Euro, ed ecco che si riaccendono le speranze dei 30.000 residenti e potenziali fruitori. Quando tutto lascia presupporre che si sia ormai in dirittura d’arrivo con il passaggio di competenze sul dossier dalla Regione Lazio all'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, ente preposto a dare il benestare per la messa in esercizio della linea, ecco sopraggiungere ulteriori osservazioni e ricorsi da parte dei ricorrenti a rallentare una corsa così accidentata”. A questo proposito ho allora presentato una interrogazione parlamentare per sbloccare una vicenda incomprensibile e oggi davvero inaccettabile visto l'impegno anche normativo oltre che finanziario assunto dal governo a luglio 2020.
Interrogazione
Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Considerato:
- che la linea Valle Aurelia – Vigna Clara fu realizzata come collegamento provvisorio con lo stadio Olimpico in occasione dei Mondiali di Calcio del 1990 e contestualmente fu eretta la stazione di Vigna Clara come capolinea di questa linea;
- che dopo i Mondiali la linea fu smantellata per completare il collegamento come definitivo;
- che le Ferrovie in questi anni hanno ricostruito la linea, la galleria e la stazione di Vigna Clara, e la risultante di questa operazione è che il 15 luglio 2016 fu emessa la circolare territoriale 11/2016 con la quale si attivava la linea stessa in via tecnica;
- che il 27 maggio 2016 la Sezione Terza Ter del Tribunale Amministrativo del Lazio, in seguito a molti ricorsi, ha sospeso i lavori di costruzione della linea per un mese ed ha poi proibito la circolazione ferroviaria;
- che il TAR ha incaricato una commissione tecnica della facoltà di Ingegneria dell'Università La Sapienza di Roma di preparare una relazione tecnica sugli aspetti amministrativi e tecnici della vicenda ed il 18 settembre 2017 è stata presentata la relazione della commissione tecnica al TAR che mette in dubbio la validità della Valutazione Impatto Ambientale del 2004;
- che nella seconda edizione della relazione, presentata il 31 Ottobre, invece la commissione tecnica ha definito la linea costruita a regola d’arte e le eccezioni amministrative non fondate;
- che il 6 Dicembre 2017 si è svolta l'udienza preliminare alla sentenza, che è stata emessa il 22 Febbraio 2018 e pubblicata il 28 Marzo, nella quale il TAR chiedeva alcuni elementi: una nuova Valutazione Impatto Ambientale e condizioni di esercizio uguali a quelle utilizzate nel 1990 per far transitare i 18 treni dei mondiali. In pratica i treni non dovranno superare i 55 km/h ed il peso di 320 tonnellate dei vecchi treni del 1990;
- che viene quindi progettata una campagna di prove sperimentali per dimostrare che il transito dei treni non provoca né rumori, né vibrazioni, né polveri sottili, né inquinamento elettromagnetico;
- che nel mese di Novembre 2019 un’ulteriore sentenza del TAR escludeva in modo molto duro qualsiasi interferenza dei ricorrenti nell’espletamento delle prove in carico ad RFI, dando quindi una svolta significativa alla vicenda in favore della riapertura della linea;
- che RFI ha fissato nel mese di Febbraio 2020 le prove che ha svolto in piena autonomia e senza ulteriori interferenze;
- che le prove hanno avuto riscontro positivo ed hanno permesso alla Regione Lazio per ben due volte di emettere certificati che autorizzavano quindi l'apertura della linea dal punto di vista Ambientale;
- che il 6 Febbraio 2020 il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, aveva annunciato che la stazione di Vigna Clara sarebbe stata riaperta nell’anno 2020, in occasione del nuovo orario invernale;
- che RFI e Trenitalia erano pronti ad attivare questo collegamento;
- che la linea ferroviaria Vigna Clara - Ostiense risulta essere una risorsa indispensabile per la mobilità del quadrante di Roma Nord, imprigionato dal traffico e soffocato dall’inquinamento;
- che la linea in oggetto è attivabile nel giro di ventiquattro ore e senza costi aggiuntivi.
Si chiede al Governo quali iniziative di competenza intenda assumere con la massima sollecitudine, alla luce di un Decreto Semplificazioni convertito e già vigente , che prevede fra le opere prioritarie e strategiche la chiusura dell'Anello Ferroviario di Roma di cui la Stazione di Vigna Clara e la piena attivazione della linea ferroviaria Valle Aurelia-Vigna Clara sono parti integranti.