Roma

Giù la Tangenziale Est: l'ombra della corruzione sul cantiere della Raggi

Tra le ditte del cantiere della Tangenziale Est ce n'è una già eliminata da un'altra gara per "corruzione". L'opera è l'orgoglio di VirgInia Raggi

Cantiere Tangenziale Est, il pasticcio è servito. Per il Comune di Roma è la più grande opera pubblica messa in campo; per il sindaco Virginia Raggi è il simbolo della nuova Roma onesta che si rimette al lavoro e mantiene una promessa.

A rileggere l'intera documentazione sul sito del Comune di Roma, sembra invece che almeno il primo lotto funzionale (lavori di demolizione del tratto in elevazione e relativi svincoli della Circonvallazione Nomentana prospicenti la Stazione Tiburtina e sistemazioni superficiali”, sia a rischio per la possibilità che l'appalto venga revocato e che, eventualmente, il cantiere si trasformi in una grande incompiuta del valore di 8 mln di euro.

Il motivo è semplice: una delle società che costituiscono il raggruppamento temporaneo di impresa, la “mandante” Icem srl, è stata in passato esclusa dalla gara per la riqualificazione di via IV Novembre, largo Magnanapoli e via Cesare Battisti, per l'intervenuto rinvio a giudizio dell'amministratore unico per il reato di corruzione. Contro l'esclusione dalla gara la stessa Icem ha successivamente presentato un ricorso al Tar del Lazio che con sentenza del 2019 ha definitivamente escluso la ditta dai lavori.
E qui si apre il giallo: nel nuovo appalto per la demolizione della Tangenziale Est, il cantiere orgoglio del sindaco, la gara con relativo contratto e avvio dei lavori è stato aggiudicato ad un raggruppamento di imprese composto di nuovo anche dalla Icem, società che nel frattempo ha cambiato legale rappresentante e la compagina delle quote, dal padre alle figlie.

E qui il Comune non vede cosa accade. Il passaggio societario tra Egidio M. e le figlie Marzi e Marta M, avviene formalmente il 9 luglio del 2018, e l'aggiudicazione dell'appalto avviene invece a dicembre 2018. Ma è lo stesso Comune di Roma che nello schema di contratto di gara, prevedeva che anche in fase di aggiudicazione il cosiddetto self clearing societario, cioè l'espediente per superare il divieto di partecipazione per chi è sottoposto al rinvio a giudizio per il reato di corruzione, sia motivo di rescissione del contratto.

Insomma, per chi non fosse avvezzo alle “regole anticorruzione del Comune”, ecco una sintesi “brutale”. Il Comune bandisce la gara per la Tangenziale Est e partecipa una società esclusa per una gara precedente che però vince. Solo che il Comune non si accorge che i motivi dell'esclusione erano vigenti e non rilegge e confronta neanche i documenti pubblicati sul sito ufficiale. E aggiudica.

Ora al Comune di Roma e al sindaco Virginia Raggi chiediamo:

- Se il controllo formale sugli atti di gara per l'appalto Tangenziale Est sia stato effettuato confrontando i motivi di esclusione della Icm dalla gara di via IV Novembre con la documentazione di gara per la stessa Tangenziale;

- Se sussistono i motivi di esclusione della Icem dall'appalto in corso e se è possibile che i lavori possano subire un blocco;

-Se il protocollo di Vigilanza stipulato con l'Autorità anticorruzione Anac sia stato rispettato in pieno, e se la pubblicazione degli atti di gara contenenti i requisiti di partecipazione, sia stata oggetto di revisione e valutazione incrociando i dati delle imprese con l'archivio dello stesso Comune e dello stesso ufficio che ha aggiudicato la gara.

SCARICA E LEGGI LA SENTENZA DEL TAR CHE ESCLUDE LA ICM DALLA GARA PER VIA IV NOVEMBRE