Roma

Giubileo, Calenda affonda Italia Viva: "Inciucio per Casini in commissione"

Calenda replica al deputato renziano Nobili svelando un retroscena: "Mi hai chiesto di mettere Casini alla presidenza del Giubileo"

Calenda e Renzi ai ferri corti per colpa dell'elezione di Virginia Raggi a presidente della commissione Expo 2030. Il leader di Azione risponde al deputato Nobili che ha criticato i consiglieri di Calenda per aver votato l'ex Sindaca di Roma: "Sceneggiata indegna".

Calenda svela poi un presunto "inciucio": "Italia Viva avrebbe votato la Raggi all'Expo se avesse avuto la commissione Giubileo".

Lite a colpi di tweet fra Italia Viva e Azione in seguito alle elezioni delle commissioni straordinarie su Expo 2030 e Giubileo 2025 avvenute ieri. La prima è andata all'ex sindaca di Roma Virginia Raggi (con non pochi malumori) e la seconda al consigliere di Azione Dario Nanni. A scatenarsi sui social è stato fin da subito il deputato di Italia Viva Luciano Nobili che ha parlato di "scelta folle" prendendosela con il Pd e con Azione per aver avallato la decisione di mettere l'ex sindaca di Roma a capo della candidatura della capitale per Expo.

Calenda: "Italia Viva avrebbe votato Raggi in cambio della commissione Giubileo"

Pronta la replica di Carlo Calenda che sui social sta svelando, tweet dopo tweet, un presunto retroscena politico che coinvolgerebbe il partito di Renzi: "Italia Viva voleva la commissione Giubileo e quando ha capito di non averla ha montato il casino su Raggi che avrebbe altrimenti votato de corsa e con dichiarazioni d’amore".

Italia Viva contro Calenda: "Le poltrone interessano a te"

In risposta Nobili: "Carlo a chi interessano le poltrone è facilmente dimostrato dai fatti: le hai prese tutte tu. Ma non è questo il punto. Il punto è che i consiglieri di Italia Viva si sono rifiutati di votare la Raggi a guida della commissione Expo, quelli di Azione invece l'hanno votata. Perchè?".

Calenda svela: "Italia Viva voleva Casini alla commissione Giubileo"

A quel punto Calenda ha replicato svelando ulteriori dettagli sul presunto inciucio tramato da Italia Viva per essere a capo della commissione Giubileo: "Luciano mi hai chiesto di mettere Casini alla Presidenza della Giubileo ovviamente votando la Raggi a Expo essendo un accordo complessivo. Ti ho detto di no. Hai montato questa indegna sceneggiata contro Flavia. Questi giochini destini con Mastella. Circolare.. "

Calenda contro i renziani

La lite sui social sta proseguendo: i consiglieri di Italia Viva, in primis Valerio Casini, stanno replicando al leader di Azione. Pronta la risposta di Calenda: "Valerio, mi hai chiesto o meno di fare il presidente della commissione dialogante come la chiami tu? Si o No? E in quel caso avresti o no dovuto votare tutto il pacchetto. Così chiudiamo questa roba ridicola".

Antonio De Santis difende Calenda: "Renzi si lecchi le ferite"

Il consigliere della Lista Civica Raggi, Antonio De Santis, si schiera dalla parte di Calenda: "Italia Viva ha semplicemente mangiato la foglia dopo aver appreso che il suo esponente in Assemblea Capitolina, Valerio Casini, non sarebbe stato eletto alla guida della Commissione Giubileo 2025. Da qui la contestazione postuma creata "ad arte" sull'elezione di Virginia Raggi alla presidenza della Commissione Expo 2030. Come riferito da Calenda, certamente ben informato sulle dinamiche interne di Azione e Italia Viva in Campidoglio e quindi credibile nelle sue esternazioni, se Casini fosse stato eletto al posto di Nanni nella Commissione Giubileo 2025, i membri di Italia Viva avrebbero votato Virginia Raggi 'de corsa e con dichiarazioni d'amore'. L'attacco alla Raggi, dunque, è solo una puerile strumentalizzazione dei renziani che provano maldestramente a screditare e delegittimare le scelte democratiche degli alleati capitolini di Azione e, di conseguenza, l'elezione dell'ex Sindaca alla guida della Commissione Expo 2030. A Nobili o Renzi e ai loro  compagni di partito non resta che 'leccarsi le ferite' e prendere atto che la mancata elezione dei loro rappresentanti alla presidenza delle due Commissioni in oggetto è forse figlia del riconoscimento della loro incompetenza e incapacità, dal momento che lo stesso Calenda gli ha preferito qualcun altro".