Roma

Giubileo, invasi dalle case vacanza fai da te, “Ma per il turismo di qualità la previsione è di un Natale da crisi”

Parla Irene Riccardi che gestisce 16 Case in Centro: “Cantieri e impalcature che impediscono una fruizione della città e hanno scoraggiato il turismo di qualità”

Case vacanza a Roma, solo la piattaforma Booking ne censisce oltre 3100 disponibili per il periodo che va da Natale alla Befana e a prezzi che oscillano tra i 3 mila euro e i 1000 euro, a seconda della zona e dei servizi con prezzi che arrivano addirittura a mille euro per una notte. “Ma non è tutto oro ciò che luccica” perché a dispetto delle previsioni gli host e i professionisti del settore parla di “crisi di Natale”.

“Natale e Capodanno si affitta a stento”, spiega Irene Riccardi, 29 anni, da 16 impegnata nel mercato degli affitti di case vacanza con una sua società specializzata.

Irene, che sta succedendo? Mercato impazzito?

“Ho toccato con mano i cambiamenti da Covid a post Covid ma questo forte richiamo del mercato degli affitti brevi al Giubileo non risponde alla realtà. Insomma, è un bluff, perché la clientela religiosa che segue l'Anno Santo non è la clientela che viene normalmente. Tutti quelli che fanno B&B o case vacanza sono tutte in centro e forse per colpa dei cantieri e delle impalcature che impediscono una fruizione della città e dei monumenti e delle immagini di questa città “incartata” che hanno fatto il giro del mondo scoraggiano il turismo di qualità. Non mi era mai accaduto che quasi a metà dicembre avessi diverse location ancora disponibili. E le mie sono tutte “di livello”, con panorami mozzafiato, arredi e servizi di qualità che permettono di soggiornare nel luoghi più ricercati del Centro”.

Ma se si parla di 30 mln di turisti, dovrebbe esserci lavoro per tutti. O no?

“Numeri a parte che sono tutti da verificare ma questa euforia per il Giubileo non ha per ora un riscontro. Ripeto, mai arrivata al 10 dicembre con appartamenti sfitti”.

 

 

Non sarà forse colpa dell'eccessiva offerta e della concorrenza?

“In realtà a Roma le strutture che offrono questo tipo di formula sono oltre 38 mila e ora hanno aperto anche fuori dal Raccordo. Praticamente in alcune zone come il Centro, San Pietro o Prati c'è una casa vacanza ogni 3 palazzi. Un sorta di invasione di provati che preferiscono sottrarre case al mercato degli affitti per tentare il business fai da te”.

Di solito la concorrenza ha un effetto positivo sui prezzi e la qualità. Insomma, se l'host piange il turista sorride...

“Per noi che operiamo con società serie, pagando tutte le tasse, rispettando tutte le regole l'ultra concorrenza è negativa per due motivi: se abbassiamo troppo i prezzi rischiamo di non starci dentro con gli investimenti, le tasse e i costi fissi. Poi un eccesso di offerta attira un turismo povero che svaluta la città. Il dibattito sull'overtourism è questo: un eccesso di ospitalità attira tanta gente. Un sorta di “effetto Gallipoli” che c'è anche a Roma dove si affittano case con anche 7 posti letto dove ce ne dovrebbero stare a malapena 4. Il prezzo del degrado lo stiamo già pagando, dallo scorso anno i prezzi per notte stanno scendendo”.

Quali soluzione per correggere il mercato?

“Intanto un consiglio per chi ha iniziato dal poco a fare questo lavoro: affiancatevi a chi ha esperienza almeno nella definizione dei prezzi. Ci sono strutture che non potrebbero essere affittate a 6 persone ma al massimo 2 più un bimbo. Poi c'è l'effetto sulla ricerca di affitti che viene danneggiata e poi la concorrenza agli hotel La cosa giusta sarebbe stato normare il settore da imprenditori, magari obbligando a entrare nel mercato con una società e non come privati. Qui chi ha una casa sfitta, si alza la mattina e diventa gestore di casa vacanza senza alcun titolo professionale”.

Favorevole o contraria alle Keybox?

“Le usavo adesso non più. Ma da un parte è anche meglio. Le ho rimosse io ma non ero tanto a favore perché non è solo una questione di sicurezza sociale ma anche di tutela dell'investimento che è stato fatto. I clienti è sempre meglio guardarli negli occhi anche per valorizzare nuovi servizi”.

Danni alle case?

“Divani rotti, famiglie che hanno lasciato cibo per terra, spazzatura dentro casa. Due allagamenti con l'acqua che è arrivata nella casa del vicino”.

I clienti migliori?

“Quelli educati”.

I peggiori?

“Mi spiace dirlo e di fare di tutta l'erba un fascio, ma gli indiani sono “tremendi”. Dopo il soggiorno le case sono appestate dal “profumo” di cipolla. Ho trovato persino pezzi di pomodoro sui muri e il caos negli ambienti. Dispiace dirlo ma se da una parte sono gentilissimi, hanno poco rispetto per le case”.