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Roma
Giubileo, mille detenuti verso San Pietro: il Papa telefona ai condannati

Mille detenuti provenienti dalle carceri italiane e 35 provenienti da carceri spagnole parteciperanno domenica prossima al Giubileo dei carcerati che Papa Francesco celebrerà in San Pietro.


“Non solo coloro che beneficiano di permessi, ma anche detenuti accompagnati per l'occasione grazie alla disponibilità del Dap e anche alcuni ergastolani”, fa sapere il Vaticano. Ci saranno poi 3 mila altre persone tra ex carcerati, familiari di detenuti, polizia penitenziaria e volontari.

Un'occasione per ascoltare la voce di chi vive o ha vissuto dietro le sbarre: “Come preparazione alla celebrazione,  saranno presentate quattro testimonianze di chi è passato attraverso o orbita intorno al mondo delle carceri”, spiega Fisichella.  C'è, infatti, chi durante la carcerazione sperimenta la conversione spirituale,  c'è il fratello della vittima di un omicidio che racconterà il perdono e le sue fasi, c'è un giovane minorenne che sta scontando la sua pena e, infine, un agente della Polizia Penitenziaria, che quotidianamente è a contatto con i detenuti.

Dunque, il tema della misericordia resta il filo conduttore: “non solo una parola teorica, ma una genuina azione quotidiana che rappresenta spesso una vera sfida esistenziale” sottolinea Fisichella. Durante la messa, inoltre, "il servizio liturgico sarà svolto dai detenuti. Le ostie che saranno utilizzate per la santa Messa sono state prodotte nel carcere di Opera di Milano, nell'ambito del progetto "Il Senso del Pane".
Un'iniziativa che non si ferma alla Capitale. Nei mesi scorsi, infatti, il Vaticano si è preoccupato di segnalare l'iniziativa alle Conferenze Episcopali di tutto il mondo, ottenendo un'eco considerevole.

Un tema, quello delle carceri e dell'espiazione della pena particolarmente caro a Bergoglio. "Più volte il Papa si è messo in contatto telefonico nei mesi scorsi con i condannati a morte. E questa sua vicinanza a loro non finirà con il termine del Giubileo", rassicura il monsignore.

Intanto, però, l'anno giubilare sta per concludersi e, per il Vaticano, è il momento di tirare le somme. "Il Giubileo della Msericordia non è stato un flop”, sottolinea il delegato. “Abbiamo raggiunto i 20 milioni di pellegrini che hanno varcato la Porta Santa a San Pietro. Sabato 22 ottobre è stato raggiunto il numero più alto di partecipazione di pellegrini per un'Udienza giubilare: ben oltre 93.000, tra via della Conciliazione e Piazza San Pietro". Fisichella smorza così ogni polemica sui numeri e sulla partecipazione all'evento.

"Le notizie non si fanno con la fantasia o spettegolando con qualche ufficiale della Curia Romana", ha detto il presule promettendo dichiarazioni assai polemiche a fine Giubileo sui numeri ma anche sulla difficoltà creata forse dalle misure di sicurezza. Intanto, si preparano gli ultimi incontri: “Nei giorni di venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 novembre, sarà celebrato il Giubileo delle Persone Socialmente Escluse.

Persone, cioè, che a causa di diversi motivi, dalla precarietà economica a varie patologie, dalla solitudine alla carenza di legami familiari, hanno difficolta' a inserirsi nel tessuto sociale e finiscono spesso con il rimanere ai margini della società, senza una casa o un posto dove abitare". Proprio “gli invisibili”, coloro che incontriamo ogni giorno e che “spesso i nostri occhi non vogliono vedere, guardando altrove". "I circa 6 mila partecipanti - ha aggiunto - provengono da Paesi diversi: Francia, Germania, Portogallo, Inghilterra, Spagna, Polonia, Olanda, Italia, Ungheria, Slovacchia, Croazia e Svizzera".

 

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