Gli attivisti Action invadono la Santa Sede. Sfratti, occupata Sant'Andrea delle Fratte
Occupata la basilica di Sant'Andrea della Fratte: un movimento di attivisti dei movimenti per il diritto all'abitare sono entrati in chiesa con strisconi e megafoni per chiedere la moratoria giubilare degli sfratti e degli sgomberi degli spazi abitativi e sociali.
“Stiamo interloquendo con il parroco della chiesa - affermano attivisti dei Movimenti per il diritto all'abitare, che ribadiscono la richiesta di blocco degli sfratti e degli sgomberi - Siamo una cinquantina di persone all’interno e circa 200 fuori”. Tra i cartelli esposti, riferiscono, “Il popolo dei poveri è vivo e respira”, “Abbiamo fame di case”, “Meno militari più case popolari”.
Ottenuto l'incontro richiesto con i vertici della Regione Lazio, gli occupanti dei movimenti per la casa hanno lasciato l'occupazione di Sant'Andrea delle Fratte. "L'assessore Refrigeri ci ha assicurato con una telefonata che la delibera sul piano casa ferma in regione da due anni verrà approvata entro il mese di febbraio - ha detto Paolo Di Vetta, del movimento per il diritto all'abitare - Inoltre ci è stato assicurato che il prossimo 15 febbraio parteciperemo ad un incontro con l'assessore e i massimi livelli della Regione".
Lo stesso Di Vetta, prima di lasciare l'occupazione, durata diverse ore, ha annunciato che proprio in corrispondenza dell'incontro in Regione i movimenti organizzeranno una manifestazione di piazza. "Lasciano la chiesa e ci scusiamo con chi qui dice messa ogni giorno, ma pensiamo che questo sia il luogo dove i poveri spesso vengono per trovare conforto. Oggi lo abbiamo impegnato come strumento di lotta", ha concluso l'attivista.
Già nella giornata di giovedì la tensione era salita alle stelle davanti ad un edificio di via Ostiense: dopo che gli attivisti di Action avevano provato ad occupare il palazzo, ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia con lanci di bottiglie e manganellate.
“Mentre la città di sotto è in piena emergenza, i commissari continuano ad eseguire sgomberi e sfratti, con centinaia di persone che ogni giorno si trovano per la strada senza alcun sostegno sociale” spiegano i movimenti per la casa. “Al tempo del Giubileo della misericordia si è scatenata una guerra spietata e inaccettabile ai poveri, mentre sono sempre più evidenti le responsabilità politiche della crisi abitativa a Roma e in Italia e la volontà di chi governa di risolvere le questioni sociali con i manganelli, gli idranti, le multe e le intimidazioni". Gli attivisti promettono che non lasceranno la chiesa fino a quando non saranno ascoltati da chi governa la città, la regione, il paese.
"Sto seguendo un percorso dichiarato e trasparente. Tutto quello che sottende a comportamenti fatti di prepotenza, di riaffermazioni di interessi che con il superamento del disagio hanno poco a che vedere”, ha commentato così il prefetto Franco Gabrielli.
"Ai movimenti si è spiegato che c'e' in maniera scandalosa una delibera regionale dal gennaio 2014 che stanziava oltre 190 milioni di euro anche sui temi delle graduatorie dei residence che stava li' perchè gli uffici della Regione e del Comune non trovavano la quadra. Con i movimenti avevamo preso un impegno che non avremmo fatto nessun tipo di sgombero rispetto alle questioni abitative pregresse. Una sorta di moratoria di buona volontà. Se questi signori poi si mettono a giocare, sicuramente non hanno trovato il giocatore disponibile".