Roma

Golf, la Ryder Cup a rischio virus. Se salta negli Usa, a Roma si rinvia

La sfida tra i migliori golfisti statunitensi e quelli del Vecchio Continente, in programma dal 25 al 27 settembre in Wisconsin, è in discussione

di Antonio Gazzellone

Ancora pochi giorni e conosceremo la decisione sull’edizione 2020 della Ryder Cup. La sfida tra i migliori golfisti statunitensi e quelli del Vecchio Continente, in programma dal 25 al 27 settembre in Wisconsin, è purtroppo messa in discussione dall'emergenza Coronavirus.

Steve Stricker, capitano degli Stati Uniti, aspetta con ansia la decisione sulla disputa o meno della sfida ma, non unico per la verità, sull'eventualità di disputare la sfida a porte chiuse è abbastanza scettico. La Ryder Cup infatti si caratterizza per il gran numero di tifosi e per la loro accesa partecipazione, senza il loro tifo e sostegno non sarebbe la stessa cosa.

Rinviare poi la Ryder Cup al 2021 provocherebbe una sorta di “ingorgo” nel calendario dei tornei professionistici, le Olimpiadi, costringendo di conseguenza al rinvio anche delle edizioni future della Ryder.

Dello stesso avviso sembrano essere Padraig Harrington, capitano del Team Europe ed il giocatore spagnolo Jon Rahm, che in alcune interviste hanno spiegato come giocare l'evento a porte chiuse, non avrebbe senso. Dopo lo stop ai grandi tornei di golf ed il rinvio a data da destinarsi anche del Masters Tournament (inizialmente in programma dal 9 al 12 aprile), emergono i primi interrogativi su un ipotetico slittamento della sfida tra Usa-Europa. E’ chiaro che con i maggiori tornei rinviati, si sono dovuti cambiare anche i criteri di qualificazione permettendo ai capitani delle due squadre di avere più wild card a disposizione ma l'ipotesi di posticipare la Ryder Cup di un anno è uno scenario che il mondo del golf, per il momento, non vuole nemmeno prendere in considerazione.

Ma cosa vuol dire Ryder Cup?

La Ryder è senza dubbio la più importante e prestigiosa manifestazione di golf al mondo. I giocatori competono solo per la gloria, infatti solo la coppa e l’onore della vittoria rappresentano il premio, nessun montepremi né in denaro né alcun benefit. Si affrontano la squadra degli Stati Uniti e quella dell’Europa e la Ryder rappresenta l’unica competizione sportiva nella quale il Vecchio Continente gareggia come squadra. La Ryder viene giocata ogni due anni alternativamente in una città europea o americana.

Nel 2015 l’Italia si è aggiudicata il diritto ad ospitarla nel 2022, a Roma, ed il campo di gioco sarà il Marco Simone Golf & Country Club. 

La Ryder Cup 2022 può rappresentare per l’Italia una reale opportunità di ripartenza. Dopo il “doppio no” del nostro Paese alle Olimpiadi (quelle del 2024 si svolgeranno a Parigi), la Ryder Cup 2022 è diventata per l’Italia un evento fondamentale per il futuro non solo del golf ma di tutto lo sport. La Ryder Cup è, infatti, la terza competizione sportiva più seguita al mondo, seconda solo ai Giochi e ai Mondiali di calcio. L’evento attira mediamente 300mila appassionati provenienti da più di 60 nazioni e viene trasmesso in diretta da oltre 50 emittenti in 200 paesi con 600 milioni di telespettatori. 

Uno spot anche e soprattutto per Roma, ma per l’Italia tutta, che potrà contare su un deciso incremento di turisti prima, durante e dopo la competizione. Impatti economici significativi, posti di lavoro ed aumento del turismo, ecco perché serve all'Italia.

Si stima che nel periodo compreso tra il 2016 e il 2027 l’impatto economico della Ryder Cup sarà di circa un miliardo di euro.

Sono ben 129 gli eventi collegati alla Ryder Cup previsti nell’arco di undici anni, con 11 edizioni dell’Open d’Italia, 88 gare dell’Italian Pro Tour e 30 eventi del percorso Road to Roma 2022. L’evento potrà essere un’opportunità di lavoro e crescita del Pil, non solo una grande festa di sport ma anche occasione di crescita dell’occupazione.

Numeri alla mano, il successo della Ryder di Parigi 2018 ha prodotto una ricaduta economica superiore ai 250 milioni di euro. Un rapporto del centro di ricerca sull'industria sportiva della Sheffield Hallam University stima in 253,7 milioni i ricavi generati dall'ultima edizione della sfida tra Europa e Usa, che nei giorni di gara ha richiamato a Le Golf National di Guyancourt oltre 270.000 spettatori, provenienti da 90 Paesi.

Questa cifra tiene conto anche delle spese organizzative, incluse quelle sostenute dalla Federazione francese di golf (Ffg) e dalle pubbliche amministrazioni in materia di infrastrutture. Oltre cento impianti sono stati costruiti o ammodernati per ospitare la competizione. Numeri importanti, derivati non solo dalla capacità organizzativa ma anche dalla forte attrattiva che esercita una capitale come Parigi.   

Un buon auspicio quindi per l'Italia in vista della Ryder Cup 2022 che può trasformarsi in una buona opportunità per incrementare i flussi turistici e rilanciare la crescita economica. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.