Governo, Massoni contro M5S-Lega. “Il Contratto discrimina la Massoneria”
Una clausola “antimassoni” nel Contratto di Governo Lega e M5S
Una clausola che impedisce di inserire nel Consiglio dei Ministri “condannati”, “massoni”, persone con conflitti di interesse. Il contratto di Governo Lega e M5S fa infuriare la Massoneria che parla di discriminazione.
In un comunicato commentano la clausola del codice etico: “La Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori condanna con fermezza quanto contenuto nel cosiddetto Contratto di Governo tra Lega e Movimento 5 Stelle. Non ci preoccupa la volontà di escludere i massoni in quanto tali dalle cariche di Governo, progetto peraltro palesemente in violazione delle norme costituzionali, quanto piuttosto l’aver inserito in maniera pregiudizievole questa “norma contrattuale” fra le disposizioni di comportamento etico di chi va ad assumere cariche pubbliche”.
I Massoni proseguono: “Non accettiamo e non accetteremo queste discriminazioni e faremo quanto in nostro potere per tutelare la nostra dignità e la nostra immagine in ogni sede nei confronti di chi ci vuole accomunare ad autori di illeciti penali. I valori etici e morali della Massoneria sono facilmente riscontrabili nei nostri Statuti e nei nostri rituali, e forti di questi valori possiamo affermare senza rischio di essere smentiti, di aver contribuito fattivamente alla nascita ed alla crescita della nostra Nazione”. Poi ricordano: “Vorremmo dire a chi afferma che “sta scrivendo la storia”, che almeno cinque Presidenti del Consiglio, il Presidente dell’Assemblea Costituente, numerosi Ministri e patrioti (da Garibaldi a Mameli solo per citare i più noti) hanno militato nelle file della Massoneria dando un contributo fattivo a far sì che l’Italia diventasse una nazione unita, libera e, fino ad oggi, democratica. Il rischio, non solo per la Massoneria, è che costoro la Storia la vogliano riscrivere”.
Infine un monito: “Solo le dittature, come il fascismo in Italia ed altre nel mondo, si sono spinte ad impedire la libertà di associazione e di espressione prima della Massoneria e poi, fatalmente, di tutti i cittadini. Che questo sia di monito a tutti. La Massoneria, con lo spirito di libertà che la anima e la sorregge, è percepita, senza fondamento, come una minaccia da chi si sforza di ricercare un consenso omologato e massificato”.