Roma

Gramazio: "Buzzi questuante, non un capomafia"

"Ho conosciuto Buzzi nel 2006 quando ero consigliere comunale. Buzzi era un'icona delle cooperative sociali, una icona della sinistra, un uomo stimatissimo, tenuto in grande considerazione fino al 2 dicembre 2014". È quanto affermato, davanti ai giudici della decima sezione penale, in sede di dichiarazioni spontanee, da Luca Gramazio, ex consigliere capitolino e poi regionale, finito agli arresti nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitlae. "Io stesso - ha proseguito Gramazio - Sono stato impressionato dal percorso umano e lavorativo di Buzzi, un uomo che dopo il carcere è stato capace di dare lavoro a 1300 persone". Ancora, riferendosi al "Ras" delle cooperative, Gramazio ha sottolineato come Buzzi abbia "dato a tutti finanziamenti elettorali" leciti.

"Ha pagato legittimamente la campagna elettorale di altri, anche dei miei avversari politici -ha aggiunto l'ex consigliere- ma non ha pagato la mia. Buzzi nelle sue intercettazioni quando parla di uomini a libro paga, dei suoi cavalli, dei suoi politici di riferimento, non mi cita mai perché con lui ho un rapporto sano". Facendo delle precisazioni riguardo ad alcuni episodi ricostruiti in aula dai carabinieri del Ros, Garamazio ha poi affermato: "Buzzi non l'ho incontrato cinque volte come dicono i Ros ma centinaia di volte. Era come tutti gli imprenditori, gli serviva sempre qualcosa, una carta, una delibera che non era stata rispettata. Buzzi per me era un questuante non un capomafia''.

"Il Ros mi contesta 13 incontri con Carminati, ma sono stati 6 o 7 tra il 2012 e il 2014. Cinque di quelli citati da Mazzoli avvengono con Buzzi o Testa. Testa mi presenta Carminati come un imprenditore, uno che lavorava, che si era affrancato da crimini e da errori del passato come numerosissimi personaggi che venivano dal mondo degli anni '70-80. Esiste un solo incontro con Carminati intercettato, quello del 23 luglio 2013, incontro che dura 2 ore in un ristorante e c'era anche mio padre. Mio padre e Carminati non si vedevano da 30 anni. Mio padre era in splendidi rapporti con i genitori di Carminati, militavano insieme nel movimento sociale degli anni '70 ed erano presenti al mio battesimo. In quella circostanza si parlò di fatti degli anni '70 e '80, come l'omicidio Verbano, fatti che sono avvenuti prima che io nascessi".