Roma

Greenpeace boccia Roma su inquinamento, trasporti e sicurezza stradale

La Capitale terza dietro Milano e Torino nella classifica sulla mobilità sostenibile

Roma, Milano, Torino e Palermo a confronto sul tema mobilità sostenibile. Milano prima della classe stacca nettamente le altre tre: Torino è seconda, Roma terza e Palermo ultima.

 

È questo il risultato del rapporto “Living. Moving. Breathing. Ranking of 4 major Italian cities on Sustainable Urban Mobility”, realizzato dal Wuppertal Institute per conto di Greenpeace.

Le quattro città sono state analizzate attraverso 21 diversi indicatori, sintetizzati in 5 parametri: sicurezza stradale, qualità dell’aria, gestione della mobilità, trasporti pubblici, mobilità attiva.

In termini di punteggio, il capoluogo lombardo stacca nettamente gli altri, grazie alle buone performance in materia di trasporto pubblico e mobility management. "Milano è una città che, lungi ancora dalla perfezione, sta trasformando profondamente la propria urbanistica e la propria logistica per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e la mobilità. Altre città, come Roma e Palermo, partono da condizioni nettamente arretrate e hanno bisogno di migliore progettazione, maggiore coraggio da parte dei loro amministratori, nonché capacità di investire al meglio i fondi di cui dispongono, spesso insufficienti" dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace.

In generale le città italiane mostrano tassi di mobilità attiva, uso della bicicletta e spostamenti pedonali, molto più bassi di quelli di altre città europee e un livello di sicurezza stradale molto lontano dagli standard di altri centri urbani del Continente. Anche la situazione dell’inquinamento atmosferico è grave in ognuna delle città oggetto della ricerca: tutte e quattro superano, ad esempio, i livelli di concentrazione massimi previsti dalle normative per il biossido di azoto.

La Capitale presenta modesti servizi di bike e car sharing e indirizzi molto deboli di mobility management, che disincentivano poco o affatto l’uso del mezzo privato tanto da determinare una mobilità fortemente congestionata, con un incremento di circa il 40% dei tempi di spostamento, causato dall’alto numero di automobili presenti sulle strade.

"Per abbandonare i mezzi privati i cittadini hanno bisogno di avere percorsi pedonali e ciclabili connessi con sistemi di mobilità condivisa e con il trasporto pubblico - continua Boraschi - Dall’integrazione di tutte queste opzioni di viaggio deve nascere una rete di mobilità sostenibile.”

Greenpeace ha un obiettivo chiaro: "Quello di superare quanto prima la mobilità privata a motore, un sistema fossile che danneggia il clima e peggiora drasticamente la vita nelle nostre città. Per questo l’organizzazione ambientalista sostiene gli indirizzi di Milano e Roma, in materia di limitazione della circolazione dei diesel, e chiede anche a Torino e Palermo di approntare presto piani di riduzione della mobilità privata, cominciando dai veicoli più inquinanti".