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Roma
Gualtieri, guai in Consiglio: "La maggioranza non garantisce il numero legale"

Un'altra grana per il sindaco Gualtieri. Dopo il caos dovuto alle elezioni, i problemi con le correnti della sua maggioranza ora si apre la grana anche in consiglio comunale. In particolare per le poche delibere che si riescono a votare (ma questa è anche colpa della Giunta) e la maggioranza che gioca col numero legale. facendo innervosire il clima in Aula.

A lanciare l'allarme sono i consiglieri di Noi Moderati e Forza Italia che hanno iniziato ad attaccare anche il primo cittadino e la presidente di Aula Svetlana Celli.

L'affondo di NM e FI

“Nonostante il supporto alternato di diversi gruppi di opposizione nel tentativo di sostenere il numero legale durante le sedute dell’Assemblea Capitolina, anche oggi, per l’ennesima volta, come accade da quasi tre anni, la maggioranza non ha garantito tale numero legale per ben otto volte, costringendo i pochi consiglieri animati dalla voglia di rispettare il mandato ricevuto dai cittadini elettori e di dimostrare di meritare un lauto stipendio, voluto ed incassato ogni fine mese anche da quelli che sono puntualmente assenti in Aula, a trascorrere ore e ore senza fare nulla insieme a decine e decine di dipendenti comunali e vigili urbani, incolpevoli, e causando così continui danni all’erario”. Lo dichiara in una nota Marco Di Stefano, capogruppo Noi Moderati-Forza Italia in Assemblea Capitolina. 

Di Stefano: "Atteggiamento scandaloso"

“Al di là dell’atteggiamento, che definirei scandaloso, della maggioranza - prosegue il consigliere - e che voglio sperare sia causato da problemi politici all’interno della stessa, e non da sciatteria nello svolgimento del proprio lavoro e indifferenza per il ruolo ricoperto, credo che a questo punto la città voglia sapere se il Sindaco Roberto Gualtieri sia a conoscenza di questa vergogna senza precedenti per l’Assemblea Capitolina, e quali provvedimenti intenda intraprendere per ridare dignità all’Aula Giulio Cesare”. 

Risposte da parte del sindaco

“Corre l’obbligo - conclude Di Stefano - di una risposta sincera e pubblica del primo cittadino, certamente non colpevole di quanto accade, ma responsabile in primis dei risultati dell’amministrazione di Roma Capitale. La maggioranza faccia la maggioranza e governi la città, e nessuno si permetta di criticare e di stupirsi se pochi fanno in modo serio ed onesto il mestiere dell'opposizione dinanzi a scelte che non condividono”.







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