Roma

Guido Bertolaso sindaco di Roma: è fatta. Il Pd è in attesa del Cinque Stelle

Via libera alla candidatura di Bertolaso per il centrodestra. Sì di Salvini, si aspetta solo l'ultima parola della Meloni. E se dovesse perdere...

Guido Bertolaso contro Virginia Raggi e Carlo Calenda. E presto anche contato il quarto candidato di peso che uscirà non appena il Pd avrà terminato l'analisi degli esiti degli Stati Generali del Movimento Cinque Stelle. Dunque, per le Comunali di Roma 2020, il centrodestra ha sciolto ogni indugio.

Dopo la benedizione di Silvio Berlusconi, è arrivato il primo via libera informale di Matteo Salvini ed è atteso solo quello di Giorgia Meloni che dovrebbe arrivare ad ore. Eroe di una Protezione Civile che non c'è più e anche il primo a capire che per fermare la pandemia, occorrevano ospedali specializzati e non mescolare i positivi con le altre patologie, Bertolaso è la sintesi dei temi della campagna elettorale che il centrodestra opporrà a Raggi e Calenda: dunque, prima di programmare, occorre ricostruire Roma dallo sfacelo degli ultimi anni.

Ma perché Bertolaso? Al netto delle capacità fuori discussione del professionista, Bertolaso risponde ai requisiti richiesti dal centrodestra per poter affrontare una campagna elettorale in tempo di Covid e quindi segnata dall'impossibilità dei classici tour che vedono in candidati presentarsi nei mercati e nei luoghi di aggregazione e incontrare orde di associazioni che riprendono vigore ad ogni competizione elettorale per consegnare o promettere pacchetti di voti che non esistono più

Soprattutto Guido Bertolaso toglie Lega e Fratelli d'Italia dall'impasse del rischio che un “candidato espressione diretta”, possa perdere le elezioni. Se Bertolaso dovesse per caso succedere a Virginia Raggi avrebbero gioco facile ad intestarsi la vittoria, diversamente la responsabilità ricadrebbe unicamente su Forza Italia e quindi su Silvio Berlusconi.

E questo è testimoniato dal continuo rimpallo del nome attuato dai leader Meloni e Salvini, che praticamente dalla fine dell'estate “asseriscono di lavorare al candidato giusto” coscienti di perdere tempo prezioso e di lasciare ampi spazi a Virginia Raggi e a Carlo Calenda impegnatissimi a riempire un vuoto politico in cui è stata lasciata Roma. Dunque Bertolaso, la cui immagine è stata riabilitata dai processi archiviati, avrebbe gioco facile nel riempire il vuoto e permettere agli alleati Lega-FdI e in parte anche Forza Italia di concentrarsi sul vero grande obiettivo: le regionali del Lazio, dove il sistema elettorale a turni unico lascia ampi margini di vittoria rispetto a Roma, dividibile tra Pd, M5S e centrodestra.

Da segnalare che dal centrodestra sinora non è arrivata neanche un parola sul programma che dovrebbe attuare il loro portacolori. In sintesi: Bertolaso dovrà correre prima per convincere gli alleati a concentrarsi la battaglia di Roma con energie, testa e un po' di soldi, poi inventare un metodo per raggiungere i romani e spiegar loro che è l'umo giusto per la Rinascita. Compito arduo considerando che la platea social romana è appannaggio dei Cinque Stelle. Per questo la sua candidatura è paragonabile a una battaglia per Roma.

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