Roma
Ha il reddito di cittadinanza, chiede l’elemosina. Arrotonda con 80€ al giorno
“Sono un parassita dello Stato, ho pure il reddito di cittadinanza”: Carlo, 30 anni, si siede via del Corso su una sdraia con il suo cartello a non fare nulla
di Federico Bosi
#Paymetodonothing, “pagami per non fare nulla”: questa la bizzarra iniziativa del ragazzo entrato nel cuore dei passanti di via del Corso, ovvero chiedere l'elemosina per stare lì, fermo a non far niente. Risultato: fino ad 80 euro al giorno puliti, senza il minimo sforzo, più il reddito di cittadinanza in tasca.
Godersi la vita: questa è la filosofia di Carlo Farina, 30enne napoletano ma Roma da una decina d'anni. Il pomeriggio va a via del Corso in camicia hawaiana ed infradito, apre la sua sdraietta da mare, espone il cartello con scritto “pay me to do nothing” e si mette ad ascoltare musica e bere birra senza fare nulla. L'obiettivo del ragazzo è uno: fare più soldi possibili e pubblicità per la sua band, gli Hawaiki.
Chi è Carlo Farina?
“Carlo Farina è un ragazzo di 30 anni che vive a Roma da quando e poco più che maggiorenne. Ho studiato all'università. Ma ad un certo punto ho capito che quella non era ciò che realmente volevo fare. Dal quel momento ho iniziato a fare rap, la mia vera passione. Facevo rap freestyle in metropolitana con il mio vecchio gruppo. Dopo ho continuato a fare cose alternative, cercando sempre di inventarmi io qualcosa per campare senza chiedere niente a nessuno”.
Come è nata questa idea del “pay me to do nothing”, “pagami per non fare nulla”?
“È nato in connessione con il mio gruppo Hawaiki. Scrivemmo un pezzo dal titolo 'No Worka' (uscirà il video su Youtube nei prossimi giorni, ndr) il cui testo dice “Hawaiki non lavora mai”. Io e la mia band seguiamo questa filosofia tropicale che ci ha insegnato a goderci l'attimo, di non passare la vita a lavorare per qualcun'altro. Solitamente un'artista di strada mette a disposizione i suoi talenti, li fa vedere al mondo intero. Io invece voglio far passare un altro messaggio, forse provocatorio: io non devo dimostrare nulla a nessuno, quindi mi piazzo li con il mio cartello a vedere la reazione della gente che passa. Il mio obiettivo è semplicemente quello di promuovere il mio gruppo, non voglio dare fastidio a nessuno”.
Ci spieghi meglio questa filosofia...
“Abbiamo diversi capisaldi. Uno su tutto è il concetto 'si vive una volta sola'. Dobbiamo vivere la vita per noi stessi, senza pensare agli altri. Un'altro è il nostro 'nichilismo', un'anarchia. Noi parliamo di frutta fresca, di occhiali, di cose semplici ed alla portata di tutti. I trapper moderni invece parlano di donne e soldi. Vogliamo dimostrare che si può essere felici anche parlando di cose apparentemente poco conto mentre”.
Quanto tempo dedica a questa “attività”?
“Ci vado quando posso, di solito il pomeriggio perché è più tranquillo e c'è meno sole”.
Quanto riesce a fare in una giornata?
“Tra i 40 ed gli 80 euro al giorno”.
Oltre alla musica e questa "entrata", Carlo Farina fa altro nella vita?
“Per ora questo. E poi cerco di cogliere qualsiasi attività mi si ponga davanti”.
Ottenere soldi senza fare nulla fa venire in mente il reddito di cittadinanza? Ha fatto richiesta lei?
“Sì, ho fatto richiesta e l'ho ottenuto. Alla fine mi vedo come un parassita dello Stato, in cui non mi riconosco. Se posso prendere il più possibile dallo Stato lo faccio senza farmi scrupoli”.
Ora è arrivato sta arrivando il freddo a Roma. Si piazzerà sempre con la sdraia in camicia ed infradito?
“Non penso, ieri per esempio mi sono morto di freddo. Per fortuna che avevo una felpa nello zaino. Ora sto studiando un 'pay me to do nothing' versione invernale. Pensavo di mettermi in pigiama pesante e ricreare una situazione come se fossi davanti ad un camino”.