Roma
Ha un tumore, debiti per le cure: “Visite e farmaci, prestiti per 30mila euro"
La storia: 7 ricoveri in quattro ospedali pubblici poi la Sanità privata: “300 euro a visita e decine di esami e un cocktail di integratori”
Sette ricoveri in quattro ospedali pubblici romani per sentirsi dire “Lei signora ha un carcinoma all'intestino”. Quindi chemioterapia e l'asportazione di una massa tumorale e una guarigione non definitiva. Effetti collaterali: un'ernia jatale e una perdita di peso di oltre 40 kg sui 90 iniziali. Ore di attesa, giornate intere su una barella e poi la decisione: “Basta Sanità pubblica, vado in clinica privata”. Con uno reddito da 25 mila euro l'anno ora ha 30 mila euro di debiti con 2 finanziarie.
C.E. Romana, impiegata, 66 anni, è arrivata al punto di non ritorno e ha deciso di raccontare la sua storia perché “non è possibile essere sommersi dai debiti con le finanziare per curarsi. Mi sono affidata a una nota struttura sanitaria privata romana e a furia di visite specialistiche, esami diagnostici e farmaci non mutuabili che ho scoperto solo dopo essere integratori, mi sono rivolta a due finanziarie per pagare tutto e ora non ho più di che vivere. O pago le rate dei prestiti, oppure l'affitto di casa e ciò che serve per sopravvivere”.
L'odissea inizia nel 2020
L'odissea nella sanità pubblica inizia nel 2020 con un ricovero urgente in ambulanza sino al Pronto Soccorso: è grave. Dopo 60 ore di barella finisce nel reparto di Gastroenterologia dove dopo 8 giorni di degenza scoprono il carcinoma. Per il primo intervento deve attendere in reparto 12 giorni. Uscirà dopo1 mese dal ricovero per avviare il percorso radioterapico in altro ospedale e in piena pandemia da Coronavirus con le cure che le vengono somministrate nel doppio del tempo richiesto dal protocollo terapeutico. Ma ce la fa, la remissione è certificata e parte il periodo di “sorveglianza”.
In poco tempo perde 40 kg di peso
Si apre una nuova fase con perdita di peso e passa da circa 90 chili a 50 per una totale inappetenza e, sempre rivolgendosi ad altro ospedale pubblico scopre l'ernia jatale ma anche in questo caso la diagnosi viene fatta in “appena” 40 giorni. E così su suggerimento di un familiare decide di andare in fondo al suo male e di rivolgersi ad una blasonatissima clinica privata della “Roma bene”.
Nove mesi di visite settimanali a 300 euro a visita
Dopo 9 mesi di visite specialistiche con cadenza quasi settimanale al costo modico di 300 euro l'una e decine di esami diagnostici con costi che vanno dalle 250 ai mille euro per le diagnostica super specializzata, arriva la cura: un cocktail di farmaci dal costo mensile di 240 euro nessuno dei quali è pagato dal Sistema Sanitario e che solo dopo scoprirà essere una serie di “integratori di nuovissima generazione che sono straordinari”, come le ripete lo specialista che la segue.
"In clinica mi trattavano come una principessa ma a che prezzo"
“Mi hanno trattata come una principessa – racconta – avevo persino una specie di hostess che mi accompagnava per le visite da uno studio all'altro e che mi chiamava al cellulare per cadenzare le analisi. Compresi i taxi ho speso quasi 30 mila euro e li dovrò restituire in 3 anni. Sento parla di Costituzione, di diritto alla Salute ma solo sei puoi permettertelo. Altrimenti non c'è speranza: o paghi o stai male”.