Roma
"Hai successo? Solo culo, smetti di scrivere". Arrighi vittima di persecuzione letteraria

di Patrizio J. Macci
Uno scrittore romano con un romanzo di successo nelle classifiche che esercita la professione di avvocato, improvvisamente, ogni mattina, vede un uomo che lo attende all'uscita del suo studio. L'appostamento va avanti per mesi. Poi cominciano le telefonate anonime a ogni ora del giorno e della notte, gli sms dal tono minaccioso. Il tema dei messaggi è sempre l'attività di romanziere di Arrigho "hai solo culo", "smetti di scrivere, fai solo l'avvocato".
Purtroppo non è la trama di un romanzo, e sarebbe avvincente, ma quello che è accaduto al penalista Gianluca Arrighi. Una persecuzione letteraria.
Un sedicente scrittore, tale Federico C., roso dall'invidia per i continui dinieghi ricevuti dalle sue opere respinte da tutti gli editori ai quali le ha inviate, ha deciso di concentrare la sua attenzione sulla fortuna del "collega". Il soggetto pare che sia un disoccupato che sta tentando da anni di pubblicare la propria fatica con risultati nulli. Ora questo individuo verrà processato per il reato di stalking. Finalmente Arrighi, che in passato è stato anche aggredito da un altro soggetto, potrà vederlo in faccia perché fino ad oggi si è sempre sottratto a un confronto, allontanandosi velocemente non appena scopriva di essere stato riconosciuto. La sua collera e l'invidia per il successo del collega ha conosciuto una escalation, fino all'ultimo minaccioso e perentorio sms: "Morirai prima di terminare il prossimo libro". Arrighi non riesce a spiegarsi perché il folle abbia scelto di prendere di mira proprio lui visto che non ricorda di averlo mai conosciuto, probabilmente il tizio anche lui scrive romanzi di genere legal thriller. Questa può essere una delle spiegazioni. Oppure il suo manoscritto è stato respinto proprio dall'editore che invece ha pubblicato con successo il romanzo dell'avvocato romano.
Pedinamenti, minacce, una vera ossessione al limite della patologia psichiatrica. Potrebbe essere l'evoluzione di un romanzo dell'orrore di Stephen King, il seguito di "Misery non deve morire".
Ora a settembre questo tizia verrà chiamato in aula a rispondere delle sue azioni, mentre Arrighi da tempo ha terminato la stesura del suo nuovo romanzo.
Lo scrittore "fallito" rischia di leggere il nuovo romanzo nel confort di una cella e, nemesi più sottile, quella di divenire lui stesso protagonista di un romanzo.