Roma

I "Cancelli" smantellano ma tirano fuori le carte: "Siamo noi i proprietari"

Prosegue lo smantellamento degli ampliamenti abusivi dei chioschi di Castelporziano. I gestori delle strutture ai Cancelli 2, 6, 7 hanno rimosso autonomamente tettoie, verande, installazioni in legno, pavimentazione per riportare i fabbricati alle misure originarie di circa 66 metri quadrati. L'area lavori e' stata transennata anche per permettere all'attivita' commerciale di proseguire. "Finiremo entro la prossima settimana" spiegano i gestori dei chioschi Free Beach e Seven Gate, Cancelli 2 e 7.

Anche il chiosco al 6° Cancello ha demolito la parte posteriore della struttura abusiva, quella rimasta in sospeso lo scorso 14 aprile quando le ruspe dell'amministrazione comunale furono bloccate da una sospensiva del Consiglio di Stato. La struttura del primo cancello è stata completamente "liberata" da abusi e macerie, mentre gli ampliamenti del chiosco al Cancello 4 sono ancora intatti.
"Probabilmente - spiega il gestore del Seven Gate - loro stanno aspettando la sentenza del Consiglio di Stato prevista il 16 giugno. Avrei potuto farlo anch'io, ma ho deciso diversamente".

La carta in mano ai gestori sarebbe un atto di vendita che attesterebbe il loro diritto a rimanere a Castelporziano anche se in chioschi "ridimensionati". "Nel 1990 - spiega Roberto Giordani presidente del Consorzio Castelporziano '98 - abbiamo pagato 600 milioni di lire, 120 milioni a chiosco, per acquistare la struttura in muratura di 66 mq: atto firmato da Iozzia curatore fallimentare dell'Ente Comunale di Consumo ed ex segretario generale del Comune di Roma. Nell'atto di vendita c'era la clausola che obbligava il Comune di Roma a cointestare la concessione a noi, ma la concessione non e' stata mai fatta".