Roma

I cani senza acqua nè cibo. Canili del Comune, il pasticcio di Tronca

Muratella occupata, Marconi autogestito

Lavoratori licenziati, cani abbandonati, Comune volatilizzato e volontari “sotto ricatto”: la situazione dei canili comunali è sempre più esplosiva. E da martedì i 38 ospiti a quattro zampe dell'Ex Cinodromo di Ponte Marconi potrebbero rimanere senza cibo e senz'acqua. Il periodo transitorio in attesa dell'aggiudicazione del bando europeo per l'affidamento dell'appalto del servizio di gestione dei canili comunali "Muratella" e "Ponte Marconi", si sta trasformando un una via crucis per i poveri animali. La Muratella, che ospita 600 cani è di fatto occupata dagli ex lavoratori della cooperativa l'AvvCcp, e Ponte Marconi è praticamente autogestito a zero risorse dai volontari che di tasca loro, pagano il cibo e provvedono alla pulizia, alle spese sanitarie e alla disinfestazione, ormai da sette mesi.
La decisione di stabilire una nuovo percorso di ripristino della legalità in un settore che non presentava i requisiti di idoneità, come rilevato da un'istruttoria dell'ANAC, non è però sfociata in una nuova soluzione che potesse garantire una vita adeguata agli animali.
“Dopo aver sospeso la convenzione con AvvCcp, il comune ha proposta all'Associazione L'Impronta di prendere in gestione prima i due canili, insieme all'aiuto dei volontari, poi solamente lo spazio dell'ex Cinodromo” spiega una volontaria. “Ma l'accordo non si è raggiunto poiché l'amministrazione ha messo a disposizione una cifra troppo bassa non ammortizzabile sul numero di cani ospiti della struttura”. Nel frattempo l'Associazione ha licenziato i suoi dieci lavoratori mentre i circa quaranta volontari si sono ritrovati “sotto ricatto”. “I rischio è il trasferimento dei cani verso una struttura privata: già dieci giorni fa hanno minacciato di portarli via con un procedimento assai discutibile senza prendere i nomi, il numero di matricola e la cartella sanitaria”, racconta ancora la volontaria.
Intanto il 10 giugno scadono i termini per la presentazione delle domande per il bando di gara a evidenza europea ma, si chiedono i volontari, “chi mai vorrà partecipare se Roma ha ormai abbandonato le sue strutture, una volta fiori all'occhiello?”.