Roma

I morti non pagano la bolletta. Luci votive, buco Acea da 4 mln

Si risparmia sulla spesa, sulla casa e persino sui morti. A tal punto che i parenti dei defunti non pagano più le bollette per la luce votiva. E visto che accade a Roma, non c'è neanche nessuno che controlla.
La scoperta che Acea ha un buco da 4 milioni di euro l'anno per "luce cimiteriale non pagata", è il consigliere M4S, Daniele Frongia: "Sull'illuminazione votiva nei cimiteri romani regna un'organizzazione caotica e non corretta, che ha permesso che si perdessero circa 4 milioni di euro l'anno". È la denuncia di Daniele Frongia, consigliere M5s presidente della commissione capitolina Riforma e razionalizzazione spesa convocata questa mattina. A settembre 2014 Acea ha iniziato - grazie a un nuovo sistema informatico avuto con un investimento di 50 milioni - un'attività di accertamento che ha permesso di rilevare che il 50% dei beneficiari dell'illuminazione dei loculi non corrispondeva da anni il canone richiesto, creando un buco di circa 4 milioni di euro l'anno. Su questa cifra, il M5s valuterà la richiesta di danno erariale. Per larga parte, infatti, potrebbe trattarsi di parenti anch'essi defunti, ma esiste un numero di morosi su cui, semplicemente, per anni nessuno ha controllato.  "Abbiamo chiesto al Comune chi gestiva il servizio e ci ha risposto che era Ama, che a sua volta ci ha detto che era Acea. Alla fine abbiamo avuto conferma fosse Acea, ma questo dimostra come regni la confusione più assoluta e il ruolo debolissimo del Comune, specialmente nei decenni precedenti", ha spiegato Frongia.
Che la situazione sia caotica lo dimostra anche un cartello, affisso alla porta di un edificio Acea dentro al Verano, immobile dentro cui stazionano venticinque auto di servizio dell'azienda: "Non ci occupiamo del cimitero", vi è scritto. Quando hanno problemi o domande circa l'illuminazione o i distacchi i cittadini devono quindi andare all'ufficio centrale a piazzale Ostiense o telefonare al call center. Oppure si rivolgono ai gazebo che Ama, specialmente nei periodi di maggiore affluenza come ottobre-novembre, posiziona per le vie dei cimiteri. Ma senza successo, perché Ama rimanda ad Acea.
Tra le due aziende non c'è grande comunicazione sulla questione cimiteri, si sono incontrate per la prima volta questa mattina, convocate in commissione Riforma e razionalizzazione della spesa. Tant'è che solo Maurizio Campagnani, dirigente Ama, ha proposto ad Acea di integrare i gazebo anche con il loro personale per facilitare l'aiuto ai cittadini. Proposta che sarà valutata in azienda, "ma è assurdo che si sia fatta solo adesso in commissione", precisa Frongia. Anche sul fronte dell'accertamento, del resto, pesa la mancanza coordinazione: quando Acea deve chiedere informazioni sui loculi ad Ama, deve agire come qualsiasi cittadino, recandosi all'Ufficio relazioni con il pubblico dell'azienda.