I precari della sanità marciano sotto la Regione: “Pronto sciopero della fame”
Martedì 17 luglio sit-in dei precari delle aziende sanitarie regionali
I precati della sanità marciano sotto la Regione Lazio. Lavoratori e lavoratrici dei servizi Cup, Recup e amministrativi per le aziende sanitari regionali annunciano una mobilitazione e generale d inaugurano lo sciopero della fame.
I dipendenti delle società appaltatrici Capodarco, Maggio 82, Pingo, Il Solco, NTA e GPI scioperaranno l'intero turno per chiedere la fine di gara al minimo ribasso e dei cambiappalti, "grazie alla quale si tagliano continuamente le ore di lavoro e i salari dei lavoratori precari", si legge in una nota. "Dopo 20 anni di precariato, i lavoratori e le lavoratrici delle società appaltatrici sono stanchi di subire l'umiliazione di essere considerati lavoratori di serie B, sfruttati e sotto pagati- dichiara Domenico Teramo dell'Esecutivo Nazionale dei Cobas - Per anni questo settore è stato terreno di conquista di tutte le forze politiche per le clientele elettorali e per drenaggio di soldi pubblici in favore degli amici privati, sostiene il rappresentante dei cobas, vedere ora che il Presidente Zingaretti fa campagna elettorale annunciando 5000 assunzioni nella sanità, ignorando completamente ild isagio vissuto dal personale precario dei CUP, RECUP e servizi amministrativi è uno pugno allo stomaco per chi è da oramai 20 anni è precario e sottopagato.''
"Stiamo preparando centinaia di ricorsi per il risarcimento del danno subito in tutti questi anni dai lavoratori, a causa dell'interposizione di manodopera realizzata dalla PubblicaA mministrazione e qualcuno dovrà pagare per l'enorme danno erarialealle Casse della Regione prodotto con l'illegalità dei contratti degl iultimi 20 anni di malasanità. Chiediamo - conclude Teramo dei Cobas -al Presidente Zingaretti che sia avviata definitivamente la stabilizzazione di questi lavoratori, per porre fine all'ingiustizia subita dai precari della Sanità e per migliorare la qualità delservizio reso ai cittadini del Lazio. Una scelta che produrrebbe, peraltro, un enorme risparmio per le casse pubbliche".