Roma
Idraulici, falegnami e muratori: arriva la super stangata per il caro energia
Il caro energia costringe le imprese iscritte alla Cna ad aumentare i prezzi. In crisi manifattura e costruzioni
Per fronteggiare il caro-energia il 53% delle imprese si vedrà costretto a ritoccare i listini in particolare manifattura e costruzioni (rispettivamente 62,8% e 54,4%) mentre il 66% delle imprese di trasporto, il 64% dei servizi alle imprese e il 56% dei servizi alla persona indicano che manterranno invariati i prezzi.
È quanto emerge da una indagine realizzata dal Centro Studi della Cna presso circa 2.500 imprese, un campione rappresentativo della realtà produttiva dell’artigianato e della piccola impresa.
Primo obiettivo: il risparmio
Il sistema delle imprese, rileva la Cna, sta già realizzando una serie di iniziative per attutire l’impatto del caro-energia, in particolare il 43,6% del campione intende ridurre altre voci di spesa e il 42% pensa di aggiornare con maggiore frequenza i listini. Rilevante la quota di imprese (37% del totale) che è orientata a rinviare investimenti programmati. Meno diffuse le azioni di natura strutturale. Quasi un’impresa su 5 investirà in tecnologie di efficientamento energetico con valori simili tra i vari settori ad eccezione dei servizi alle imprese dove la percentuale sale al 32,1%. Il 10% del campione ritiene che dovrà ridurre l’organico e il 7,6% pensa di dover tagliare il monte retribuzioni.
L’indagine evidenzia inoltre una serie di opzioni strategiche per rafforzare il sistema energetico nazionale. Oltre il 91% delle imprese intervistate indica la priorità di potenziare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Per l’84% è necessario ammodernare le infrastrutture di rete e il 77,3% sottolinea l’esigenza di assicurare una effettiva concorrenza nel mercato dell’energia elettrica.