"Ignazio Marino è un caso umano". Marchini: "La politica è coraggio" - Affaritaliani.it

Roma

"Ignazio Marino è un caso umano". Marchini: "La politica è coraggio"

"Per parlare di Marino oggi serve rispetto. Perché ormai è un caso umano, non è più un nemico. Ecco perché va trattato con rispetto. Però, Marino perché è lì? Perché non hanno trovato nessun altro, è la foglia di fico, messo lì con primarie farlocche. E le storie che nascono male, finiscono peggio".
Così Alfio Marchini ai microfoni di "Te la do io Tokyo" la trasmissione del tifoso giallorosso Marione. "Purtroppo - prosegue - l'approccio è lo stesso ancora oggi. Noi stiamo consegnando un futuro ancora più nero alle prossime generazioni. C'è bisogno di un momento di chiarezza: la politica è coraggio, non vigliaccheria. Bisogna battersi per raccontare la propria idea di città. La mafia la devono combattere la polizia e la magistratura, non la politica; la politica deve creare condizioni di correttezza e benessere. Servono 300 persone da mettere nei punti chiave, per cambiare. C'è gente seria e per bene nella politica, nella società civile e tra i tecnici. C'è passione e competenza anche tra le gente giovane che non riesce ad emergere perchè ci sono vecchie correnti. Sarò al corteo contro la corruzione (insieme al Pd) perchè le sigle e i colori sono schemi che non hanno più quella forza che serve. Venivano usati per spartirsi quello che c'era da spartire ma sono solo steccati.
Ma sul caso Marino interviene anche Corrado Passera: "Come era purtroppo prevedibile, su Roma il governo ha deciso di non decidere. Ancora una volta gli interessi di parte hanno prevalso su quelli della comunità, portando in dote al prefetto Gabrielli il ruolo di "guardiano" del sindaco Marino, dal quale continuiamo ad attenderci un sussulto di dignità con le inevitabili dimissioni, di fronte a questo commissariamento mascherato da affiancamento. Non meno sorprendente è il fatto che all'assessore al bilancio appena dimessosi Renzi e Alfano affidino la supervisione finanziaria del Comune stesso, in un intreccio illogico di controlli e verifiche. Di certo c'è che il mandato elettorale viene disatteso: Marino, piaccia o no, è stato votato; Gabrielli - persona degnissima, sia chiaro - è comunque imposto dall'alto senza i naturali passaggi giuridici che solitamente vengono interpretati in situazioni simili. Viene da chiedersi per quale motivo si siano attesi mesi per giungere a una non soluzione come questa. E c'è anche da domandarsi giada accadrà da oggi, con Gabrielli sindaco effettivo e Marino primo cittadino di facciata. Se questa era la strategia studiata a tavolino dai tecnici del Viminale o di Palazzo Chigi, la toppa non può che essere considerata peggiore del buco".