Roma
Il caro benzina diventa un incubo anche per le ambulanze e i servizi sanitari
Il rincaro del carburante spaventa trasporti per disabili e ambulanze, possibilità “fermi tutti” per mancanza di benzina
Il caro benzina si rivela un vero e proprio incubo anche per i servizi sanitari: ambulanze e trasporto disabili, il cui aumento costi è già stato determinato dal Covid è stato pesantemente colpito dai prezzi della benzina e del gasolio.
Anas Sanità, con un intervento del Presidente Ronzi ha rilevato che dal 2019 al 2022 è stato registrato un aumento dei costi del 60%, e solo per il gasolio: "Noi non possiamo scioperare ma rischiamo che ambulanze e pulmini si fermino senza benzina – dichiara - non abbiamo alzato i prezzi per i servizi privati di trasporto ambulanza a disabili rivolti ai cittadini, che sono già spesso in condizione di vulnerabilità e che vogliamo continuare a servire.”
L'appello alle istituzioni
Ronzi si appella alle istituzioni: “Tutto il settore è unanime sull’esigenza di adeguare le tariffe regionali e comunali, i prezzi di gara e ampliare l’accesso a tutti gli operatori, semplificando la procedura per il recupero delle accise per il trasporto sanitario e sociale. E’ urgente – conclude - l’adeguamento immediato dei costi del carburante in tutti gli appalti in corso banditi prima del 2022".
Anche il consigliere regionale della Lega Giannini, membro della Commissione Sanità ha evidenziato la situazione drammatica:
"Il caro carburante sta mettendo a dura prova l'attività degli operatori sanitari del settore ambulanze e trasporto disabili, tanto da rischiare presto di inficiare la piena funzionalità dell'intero comparto. La benzina e il gasolio sempre più cari - prosegue - sono un problema sempre più serio per queste categorie, che per il ruolo che svolgono sono essenziali al sistema salute della popolazione e non possono certo fermarsi".