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Roma
Le richieste del comitato Roma2024 al nuovo sindaco. Monica Lucarelli: "La città ha già detto sì ai Giochi"

di Fabio Carosi

Cinque Stelle contrario; per gli altri un sì condizionato, sino ai Radicali che dal cuore della candidatura di Roberto Giachetti puntano al referendum. E questo mentre la macchina organizzativa di Roma 2024 non si è fermata neanche per un istante. Monica Lucarelli, manager in aspettativa dall'azienda di famiglia, e ora "Responsabile del programma "Education e territorio" di Roma 2024, accetta la sfida: parlare di Olimpiadi in piena campagna elettorale.
Allora signora Lucarelli, patti chiari e amicizia lunga: tutto quello che dirà verrà usato contro di lei...
"Spero di no. Preferirei che venisse usato per la città".
Che effetto stanno facendo le elezioni sulla candidatura?
"Noi siamo professionisti che lavorano sulla candidatura. Tutto quello che riguarda le elezioni lo leggiamo sui giornali, compreso il suo che ha dato grande spazio a chi dice no e a chi dice forse. Comunque Malagò ha già detto che incontrerà tutti i candidati a sindaco. Noi ascoltiamo tutti".
Vi sarete fatti un'idea di chi è contrario e chi favorevole?
"Le dichiarazioni sono quelle che si leggono sui giornali. Per quanto riguarda il territorio e la percezione che si ha girando  - e io mi muovo in periferia - il sentiment è positivo. Tutti, e io per prima come cittadina e come madre che accompagna 3 figli in 3 scuole pubbliche, ci siamo resi conto che la città è in condizioni deprimenti. Sono cose che si vedono. Negare lo stato di fatto sarebbe una follia. E' evidente che  bisogna investire sulla città e ridare dignità al territorio e lo dico come romana, come imprenditore e madre e mi vergogno quando i figli mi dicono "Mamma che schifo la spazzatura. Ma il recupero della dignità e la candidatura possono marciare insieme. Devono".
Cosa è successo a Roma?
"Roma è un'azienda con grandi potenzialità ma è stata gestita male. Dire che mi occupo delle buche e non delle Olimpiadi è come per un'azienda cambiare i computer e non occuparsi dell'innovazione. Il bravo manager fa le due cose insieme: lavorare sulla ristrutturazione e cercare innovazione e prospettive. Ieri leggevo un'intervista alla candidata Raggi che  diceva che da qui al 2014 i romani affonderanno nelle buche. Io dico che se le condizioni della città restano queste nel 2024 non ci arriviamo per assenza di sostenibilità e di prospettive economiche".
Invece con le Olimpiadi cambierà tutto? Che valore hanno?
"Sono un volano economico, un attrattore di investimento; un'occasione di visibilità e di attrazione turistica per il post Olimpiadi. E poi una possibilità di dare spazio a imprese giovani e per abbattere barriere architettoniche e culturali. Non dimenticate che ospiteremo anche le Paraolimpiadi. Scusi ma non mi chiede del mio lavoro?
Prego. Che significa responsabile del programma "education sociale e territorio"?
"Che mi occupo dei rapporti col territorio. Con Luca Pancalli abbiamo girato tutti i Municipi incontrando le associazioni sportive e le associazioni e i comitati di quartiere. Il primo giro è concluso. Ora spettiamo che si concludano le elezioni. Abbiamo preso un pausa di primavera affinché non si venga strumentalizzati. Riprenderemo a luglio".
Cosa raccontate ai cittadini?
"Presentiamo la candidatura, quindi il dossier in maniera sintetica e le motivazioni delle scelte. Molti non sanno che tutto quello che noi abbiamo presentato al Cio è pubblico ed è sul sito di Roma 2024 in inglese e francese, e dopo si apre il dibattito aperto. E le domande sono più diverse. Critiche, domande, critiche costruttive. Ma noi siamo aperti perché dal confronto può nascere solo una maggiore comprensione. Non nascondo che alcune volte vengono fatte domande politiche o sugli appalti".
E siamo alle note dolenti. Le persone che incontrate vi hanno rappresentato le preoccupazioni per una speculazione nell'area di Tor Vergata?
"Lo temono e tutto sommato data la storia può essere normale. Il problema non sono le Olimpiadi. Roma è - era - la stazione appaltante più grande d'italia. Comunque ci sono opere che andranno fatte. Oppure vogliamo lasciare Tor Vergata senza infrastrutture? Vogliamo lasciare l'Università senza un campus (io ho fatto il master a Tor Vergata). Il problema appalti, bandi e scrittura bandi ci sarà comunque anche senza Olimpiadi. Quello che io spero è vedere un impegno forte sulla legalità e vederlo strutturato. Lo chiedo come futuro ipotetico Comitato e come romana. Immaginiamo di essere nel 2018: abbiamo lavorato sul territorio, lo abbiamo raccontato ai giovani: ci abbiamo messo passione ed esperienza, poi ci ritroviamo con un'interfaccia politica che invece trucca le gare: ci deve essere un sodalizio forte tra politica e società civile per far sì che cambi il rapporto e indipendentemente dalle Olimpiadi".

I Radicali hanno chiesto un referendum forti di un dossier che elenca più di un motivo per evitare la candidatura. Ammesso che loro abbiano letto il vostro, il loro lo avete studiato?
"Guardi, io sono un'operativa e non posso entrare nel merito del dossier. Riconosco la validità dei referendum dei Radicali che lo hanno utilizzato come strumento per le loro battaglie. E se passerà ne avremo il massimo rispetto, l'unica cosa che non comprendo è che con un eventuale referendum non si riconoscerà il valore democratico del voto in Consiglio Comunale di rappresentanti eletti dai cittadini. Dovrebbe essere un referendum abrogativo di una delibera comunale. Mi chiedo solo perché non l'hanno chiesto un anno fa".
Vi sentite ostaggi della campagna elettorale?
"No, assolutamente".
Prossimi appuntamenti con la candidatura?
"Ottobre 2016, la consegna della seconda parte del progetto; a febbraio la terza e ultima parte. Il Cio farà una visita a Roma nella prossima primavera per verificare che tutto ciò che è stato scritto è reale poi loro faranno fare dei sondaggi riservati sulle città: l'appuntamento finale è il 13 settembre a Lima per votare la città prescelta".
Secondo lei i membri del Cio che arriveranno a Roma troveranno topi, rifiuti in strada, trasporti ridicoli e tutto quanto ha costruito il "Roma horror show?
"Insomma a giugno arriverà il nuovo sindaco e speriamo di no. Lì si ribalteranno le parti. Appena il nuovo sindaco si insedierà deve sapere che saremo noi a fare le richieste. Senta ma non mi chiede del lavoro nelle scuole?
Prego...
"Da gennaio stiamo svolgendo laboratori con atleti olimpici e para olimpici su temi quali multicuturalità, disabilità e partecipazione. Sinora abbiamo organizzato 200 ore di laboratorio e martedì prossimo presenteremo un progetto con ActionAid per moltiplicare le ore di laboratorio. Poi lanceremo in kit digitale per promuovere i valori dell'olimpismo. Di solito le le città olimpiche lo fanno ad evento aggiudicato. Stiamo girando in tute le scuole. Lavoriamo con genitori e bambini. Adesso accoglieremo una scuola con l'alternanza scuola-lavoro e da settembre dovremmo coinvolgere 20 istituti".
Dica la verità, lei quando prende un impegno è sempre più che ottimista...
"Per forza, ma indipendentemente dalle Olimpiadi. Io giro per le scuole la situazione delle strutture e delle palestre si vede. Come prima azione abbiamo varato il censimento degli impianti sportivi e nella prima parte della documentazione abbiamo inserito che i 50 campi di allenamento per le squadre vorremmo fossero nelle palestre scolastiche. Così ristruttureremo le palestre e lasceremo valore aggiunto sul territorio. Anche questa è organizzazione".

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