Roma

Iliad, blocco dal Comune di Roma: “Concorrenza sleale, rimuovete gli ostacoli"

Da settembre 2017 al 2018 l'operatore in lotta contro il Dipartimento Urbanistica. Ora il Garante avverte il Campidoglio

Iliad bloccata dal Comune di Roma: l'ultimatum di AGCOM

Il Comune di Roma da più di un anno sta rimbalzando le richieste di Iliad in relazione alla possibilità di installare impianti di telecomunicazione mobile e broadband wireless access, stando a quanto riporta il Garante del Mercato e la Concorrenza. La vicenda si svelata in ogni dettaglio nell’ultimo bollettino dell’AGCM che dà 60 giorni di tempo per rimuovere le violazioni della concorrenza.

La denuncia arriva dall'edizione italiana di Tom's hardware, la rivista punto di riferimento nel mondo della tecnologia per chi cerca test sui prodotti, recensioni autorevoli, approfondimenti, tutorial e guide, diffusa in 12 lingue e in tutto il mondo.

Iliad bloccata dal Comune di Roma: che cosa è successo

In pratica tra settembre 2017 e ottobre 2018 l’operatore mobile, nel rispetto delle norme, ha avviato un dialogo con il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica (PAU) del Comune di Roma che si è dimostrato infruttuoso. Come spiega l’AGCM si è consumato un balletto di dinieghi per moltissimi siti, anche quelli che non avrebbero previsto la realizzazione di nuove torri ma solo condivisione delle esistenti. Insomma, Iliad non ha potuto ampliare la propria rete mobile, pur correggendo progetti e richieste.

L’AGCM ha ritenuto l’azione del PAU in contrasto con il Codice delle Comunicazioni e ha ricordato che secondo la giurisprudenza “le disposizioni poste a tutela di siti sensibili sono legittime se comunque consentono una sempre possibile localizzazione alternativa e non determinano invece l’impossibilità della localizzazione e tanto deve avvenire a condizioni tecnicamente ed economicamente sostenibili”.

Non di meno, l’impossibilità di completare il processo di infrastrutturazione di Iliad non consente, sempre secondo il Garante, all’adempimento degli obblighi di copertura imposti dal MISE in relazione al rimedio concorrenziale stabilito dalla UE per la fusione di Wind e Tre.

La questione è giunta al capitolo finale negli ultimi mesi, ovvero quando a dicembre 2018 l’AGCM ha chiesto ufficialmente a Roma Capitale di porre rimedio a ogni criticità. La risposta, giunta a febbraio 2019, è stata nuovamente interlocutoria. E così l’AGCM si è vista costretta a disporre l’impugnazione degli atti dinanzi al TAR competente.

In sintesi, i clienti romani di Iliad dovranno attendere un’udienza del tribunale amministrativo per sperare di avere migliori servizi mobili sul territorio.