Roma

Il Comune: sì a Roma 2024. Codacons: Ricorriamo al Tar"

I "fascisti tornino nelle fogne" entrano nell'archivio delle fesserie politiche. E' pace fatta tra il centrodestra e il sindaco Marino che, su suggerimento del consigliere di Forza Italia, Dario Rossin chiede scusa per l'uscita infelice alla Festa dell'Unità: "Alla consigliera Mennuni e al consigliere Rossin dico che la mia espressione non la udiranno più' dalla mia voce e che so che se esiste del male in città c'e' un tale quantitativo di bene nel centrosinistra e nel centrodestra che può guarire il male insieme".
E così incassa il via libera del Consiglio Comunale alla mozione con la quale, "L'Assemblea capitolina sostiene e promuove la presentazione della candidatura di Roma ai XXXIII Giochi Olimpici ed ai XVII Giochi paralimpici del 2024 ed impegna il sindaco a presentare formalmente la candidatura e a rappresentare Roma nel complesso percorso che la candidatura comporta, secondo quanto previsto dalle procedure Cio".
Appena il tempo di una stretta di mano che sulla volontà politica di candidare Roma, si palesa l'incubo del ricorso al Tar promesso dal Codacons. Una nota dell'associazione gela l'assemblea: "Ci rivolgeremo al Tar chiedendo l’annullamento della mozione approvata. Si tratta di un provvedimento errato sotto due diversi profili: il primo, quello organizzativo, vede una città del tutto impreparata ad ospitare eventi sportivi di enorme portata come le Olimpiadi, con ripercussioni negative gigantesche per i cittadini. Basti pensare alle tante opere incompiute esistenti a Roma, come la Vela di Calatrava o la Nuvola di Fuksas di cui ancora  oggi non si conosce il destino. Il secondo, di tipo amministrativo, avrebbe imposto di attendere la decisione del Prefetto sulla questione mafia capitale, che potrebbe rivoluzionare l’assetto della gestione della città".
E la firma in calce è quella di Carlo Rienzi, il leader dell'associazione che tiene in scacco il Comune, vincendo tutti i ricorsi amministrativi. Basti pensare alle strisce blu per capire che sulla mozione che ha riunito l apolitica romana tira una brutta aria.
Eppure l'assemblea si era aperta sotto i migliori auspici. Sembrava quasi una festa, segnata dalla presenza della bandiera delle Olimpiadi del 1960 e da atleti della nazionale italiana e con tutti i consiglieri uniti dalla necessità di dare una speranza di ripresa alla città, prendendo un impegno addirittura per il 2024.
Ora bisogna attendere il Tar. Nel frattempo arriverà il 30 luglio e si capirà il futuro dell'amministrazione Marino.