Roma
Il cuore di Santa Rosa in volo ridona la vista una donna. A Viterbo si grida al miracolo ma il vescovo frena: “Verifiche e preghiere”
Durante i funerali del facchino di Santa Rosa, don Sperapani annuncia il “Presunto miracolo”. La Curia ricorda la regola della prudenza
“Durante il trasporto del cuore di santa Rosa in elicottero una donna ha riacquistato la vista… è un miracolo”. Lo ha detto don Claudio Sperapani durante la celebrazione dei funerali dell’ex facchino di Santa Rosa, Franco Paiolo, che si sono svolti lunedì 7. Con lui anche don Antonio Severini”.
In una chiesa della Trinità gremita di centinaia di persone, don Claudio, parroco di Santa Barbara, ha fatto la grande rivelazione.
La confidenza del vescovo al parroco
A riferire quanto accade a Viterbo è il quotidiano locale Tusciaweb, che spiega: “Il vescovo Piazza – ha detto – mi ha riferito che durante la benedizione della città col cuore di Santa Rosa trasportato in elicottero il 2 settembre, una donna ha riacquistato la vista. È un miracolo”.
La Curia precisa e puntualizza
Ma subito dalla Curia Vescovile, in ottemperanza alla nuova linea di prudenza ispirata dalla Santa Sede, è arrivata una puntualizzazione a nome del Vescovo Orazio Francesco Piazza: “E' certamente motivo di gioia per tutti la possibilità di un eventuale evento di grazia in cui una persona possa aver sperimentato, nella fede, la singolarità di una situazione straordinaria nella sua vita. Ma è altrettanto necessario, oltre che opportuno, che la semplice notificazione di una notizia, appunto per la sua singolarità, debba poi trovare il dovuto riscontro attraverso procedure, articolate e progressive, come richiesto in questi particolari casi. Certamente il vescovo è chiamato ad avviare le dovute indagini conoscitive e, nel rispetto delle normative relative a tali eventi, dovrà approfondirne la consistenza e l’evidenza, sotto ogni profilo. Si deve procedere con attenzione e cura per verificare quello che, solo dopo effettive e conclamate certificazioni, potrà essere sottoposto, nei vari livelli previsti, con la formula di “presunto miracolo”.Questa formula è possibile scioglierla da ogni dubbio solo dopo i vari procedimenti nelle sedi preposte per le necessarie valutazioni e conclusioni. Certamente questa iniziale notifica di notizia, da verificare e valutare, è comunque occasione per rinnovare l’entusiasmo della fede che dona luce e senso alla vita ecclesiale e sociale”.
Parola d'ordine non alimentare clamore
Per ora suggestione e come spiega ancora la Curia, “per la delicatezza e la serietà del procedimento di accertamento di un possibile evento di grazia, è necessario alimentare non tanto curiosità e clamore, quanto riserbo, rispetto e preghiera”.