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Roma
Il dialetto napoletano come tribolo della vita, fatica letteraria della Crisci

Cinzia Crisci ha usato la lingua degli dèi per la sua opera prima Corri Anima mia, il dialetto napoletano inteso come modo di pensare e di agire, di trovare soluzioni ai triboli dell’esistenza.

Affiora sulle labbra dei suoi personaggi nei momenti topici rendendoli veri e propri “filosofi”. Possono  far emergere nella mente del lettore più attento quelli che hanno affollato i bestseller di Luciano De Crescenzo, soggetti scolpiti nelle loro peculiarità uniche ed inimitabili che hanno elaborato una filosofia di vita che funziona solo all’ombra del Vesuvio e che neanche i migliori “cinesi” riescono a copiare, altrimenti l’avrebbero già fatto.

Nel romanzo sullo sfondo di una Napoli contemporanea sbozzata nelle sue migliori caratterizzazioni (la lingua, con le sue espressioni peculiari ed insostituibili, la tradizione popolare nei suoi riti, i sapori di graffe e zeppulelle di pasta cresciuta, l’odore del mare che aleggia fin dentro i vicoli stretti del suo cuore antico, il suono secco e palpitante della tammorra che riecheggia tra le vie del Borgo Marinari accompagnando il ballo ammaliatore della tammurriata), ma anche nelle manifestazioni peggiori (le attività illecite o al limite del codice penale da parte di insospettabili), si sgomitola un racconto in cui si dà vita alla risoluzione di problemi di natura universale e non, esplicitati mediante dialoghi stringenti, il cui ritmo avvincente riesce a farceli conoscere tanto da vicino fino a trasfigurarli nel mondo reale. La trama a sfondo familiare è presto detta: il rapporto dialettico e complesso fra una madre (Marta) e una delle sue figlie (Giulia), in cui lentamente si manifesta un problema grave ed imprevisto, alla cui soluzione parteciperanno familiari e amici che intessono una rete di amore, solidarietà e partecipazione. Dentro c’è un universo che merita di essere esplorato, un viaggio dal quale i protagonisti escono migliori e amati.

CORRI ANIMA MIA
Cinzia Crisci
Edizioni Croce 2023

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cinzia criscicorri anima miadialetto napoletanoedizione crocepatrizio j. macci






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