Roma
Il Forlanini punta all'agenzia Ue: sgarbo di Zingaretti a chi voleva riaprirlo
Nell'ex ospedale nasceranno anche una Rsa e una Casa della salute della Regione Lazio
Il glorioso ospedale Carlo Forlanini, tra circonvallazione Gianicolense e la via Portuense, è chiuso dal 2015, non avendo resistito alle antipatiche necessità di bilancio della Sanità regionale. Da allora cittadini, comitati, esponenti politici non hanno smesso di chiederne la riapertura. Ora La Regione è pronta a dargli una nuova vita: ma come candidato a sede dell’Agenzia europea della ricerca biomedica e per la realizzazione di una Rsa e di una Casa della salute.
Le richieste di riapertura si sono intensificate con l'arrivo della pandemia di coronavirus, mentre la struttura non più utilizzata era in preda al degrado. Ma non c'è stato nulla da fare, e ora la scelta del presidente Zingaretti mette fine alle speranze. La Giunta regionale ha approvato l’atto d’indirizzo per la riqualificazione del compendio immobiliare dell’ex ospedale Forlanini quale sede dell’Agenzia europea della ricerca biomedica e per la realizzazione di una RSA (Residenza sanitaria assistenziale) e di una Casa della salute della Regione Lazio. La delibera dà avvio anche alla redazione di un apposito studio di fattibilità, avvalendosi dei servizi della Laziocrea Spa, a supporto della presentazione della candidatura.
“L’emergenza epidemiologica – dice l’Assessore alla Programmazione economica, Alessandra Sartore - ha aperto nuove interlocuzioni con i soggetti pubblici coinvolti nella valorizzazione dell’ex ospedale, e si è convenuto sull’opportunità di indirizzare i progetti verso quella che è la vocazione iniziale socio-sanitaria del bene. In questi mesi, abbiamo avviato l’iter in Conferenza delle Regioni e di concerto con il Governo, per includere la candidatura dell’ex Forlanini all’interno del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, per la creazione in Italia della sede dell’Agenzia europea della ricerca biomedica. - continua - Una scelta coerente sia con la volontà, più volte ribadita in questi anni, della destinazione pubblica e della riqualificazione complessiva con il concorso di fonti di finanziamento esterne, sia con la vocazione storica del compendio, pensato ad inizio del ‘900 come centro d’avanguardia per la ricerca e la cura delle malattie polmonari. E’ un’opportunità che la Regione ha voluto cogliere e che non impedisce di portare a termine i lavori per la realizzazione della Caserma dei Carabinieri di Monteverde che si concluderanno nei prossimi mesi e interessano il padiglione 17”.
“E’ una decisione importante – sostiene l’Assessore alla Sanità, Alessio D’Amato - per il rilancio del ruolo della sanità pubblica del Paese consentendo, in particolare a Roma, di diventare la capitale europea del biomedicale e di conseguire l’obiettivo strategico di valorizzare il patrimonio pubblico. In più parallelamente al progetto dell’Agenzia Europea della Ricerca Biomedica, realizziamo due ulteriori strutture da destinare a Rsa e a Casa della salute in due edifici decentrati arricchendo l’offerta del servizio sanitario regionale”. E insomma tre destinazioni diverse al posto di un ospedale nato come tale. E così sia.