Roma

Il giardino c'è, l'impianto pure. L'acqua no. Piazza Mazzini, la vergogna di Italia '90

L’Associazione Robin-Hood questa settimana, su segnalazione dei residenti di zona, si è recata nel quartiere Prati, nel I Municipio, per rendersi conto del gravissimo stato di abbandono dei lunghi giardini che si snodano su viale Mazzini, da Piazzale Clodio sino al Lungotevere. Un completo abbandono: panchine di travertino distrutte, tantissimi alberi abbattuti, prati mal curati, cartacce e sporcizia ovunque, secchietti rifiuti stracolmi, pavimentazione di porfido scoppiata, crepe sui marciapiedi.
"Quello che maggiormente indigna i residenti, spiega Patrizio Pavone, vicepresidente dell’Associazione Robin-Hood, che si è recato sul posto a scattare foto e rendersi conto di persona della vergognosa situazione – è che nel 1990 in occasione dei campionati del mondo di calcio, ospitati a Roma, il look di viale Mazzini venne completamente rinnovato con bordi delimitatori dei giardini in travertino, panchine nuove al posto di quelle in legno, piccoli sampietrini di porfido grigio come pavimentazione, piantumazione di nuove piante e soprattutto un impianto di irrigazione presente in ognuna delle 132 aiuole che costituiscono il viale romano. Ebbene quell’impianto non è mai entrato in funzione in tanti lustri. Sembra perché non sia mai stato collegato all’acquedotto principale Acea. Ogni tanto qualche autobotte si connetteva ad alcune aiuole e le innaffiava ma poi, continua Pavone, le bocchette irroratrici si sono otturate o sono state rubate. E dire che tutti i lavori costarono centinaia di milioni di lire".
Anche le essenze arboree presenti, principalmente sempreverdi, venivano abilmente potati dai giardinieri comunali che ne formavano tanti parallelepipedi molto belli come ornamento ed arredo urbano. Ora invece vengono potate in maniera davvero drastica a tutto svantaggio dell’effetto visivo".