Roma

Il mistero della luce su Roma: sul Monte Gennaro i fari killer di animali

Presentato un esposto da Italia Nostra Lazio sui misteriosi fari in cima al Monte Gennaro: è in un’area protetta che tutela i pipistrelli

Una luce misteriosa nei cieli vicino Roma: il fascio luminoso che investe Monterotondo, Montecompatri e la periferia della Capitale e che aveva allarmato i cittadini parte dal Monte Gennaro. Nulla di divino o dell'altro mondo, bensì dei fari posizionati in un'area protetta così potenti da mettere a repentaglio la vita di animali e piante della zona.

Nell’area sommitale del Monte Gennaro, che domina la pianura di Roma, nel Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, infatti da diversi mesi sono comparsi fari di tale potenza che in condizioni di visibilità normali la luce è visibile da Monterotondo a Montecompatri, fino alla periferia di Roma. Molti penseranno a qualche utilità pubblica, forse a un’installazione militare. Ma l’area, secondo quanto risulta ad Italia Nostra Lazio, è gestita da un privato, proprietario di una baita recentemente ricostruita presso la stazione terminale della funivia abbandonata. L’edificio ha avuto problemi di autorizzazione, è stato soggetto a sequestro giudiziario e c’è un ricorso pendente al Commissariato agli Usi Civici.

“Fari e baita si trovano all’interno dell’area della rete della comunità europea Natura 2000 'Monti Lucretili' (ZPS IT 6030029), e nelle immediate vicinanze dell’area 'Monte Gennaro' (ZSC IT6030030), istituite a protezione della flora e della fauna – spiega Italia Nostra Lazio –. La forte luce non può non arrecare disturbo alla fauna notturna, e inoltre altera il ciclo giorno/notte della vegetazione, per cui non sembra compatibile con le misure di gestione stabilite per le aree Natura2000. La legge comunque prevede una Valutazione d’Incidenza (VINCA), ma non risulta che sia stato avviato il procedimento. Le potenti sorgenti di luce sembrano anche in contrasto con il regolamento del PNML, che rimanda alla normativa regionale per la prevenzione dell’inquinamento luminoso, e prevede una valutazione dell’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale)”.

Italia Nostra ha quindi presentato un esposto alle autorità competenti: “Rimane il mistero della motivazione della potente illuminazione – conclude l'associazione –, che non ha alcuna utilità pratica evidente, e appare in contrasto con precise norme di tutela delle aree protette. Sembra una celebrazione di vittoria sulle norme di tutela, che non è in genere concessa ai comuni cittadini”.