Roma

Il Parco del Circeo perde la testa. Un gioiello perso nel caos amministrativo

Il Presidente si è dimesso, non c'è un direttore con pieni poteri. Ma l'Ente ha preso sui daini una decisione che sta provocando l'inferno

Si è dimesso il Presidente dell'Ente Parco del Circeo, Antonio Ricciardi. Manca ancora un Direttore con pieni poteri. Ma nel caos amministrativo restano in piedi i bandi che destinano parte dei daini del parco ad aziende alimentari o attività venatoria. E l'ex sindaco di Ponza Piero Vigorelli, ma anche gli ambientalisti dell'Oipa, chiedono di ritirarli per sventare la strage degli ungulati.

La decisione dell'ormai ex presidente, presa venerdì scorso, è maturata nelle more delle polemiche che investono i bandi sui daini che vivono nella Foresta demaniale del Circeo, dichiarata nel 1977 Riserva della Biosfera tutelata dall’Unesco. Ma anche perché Ricciardi, dice Vigorelli, "era accusato dal Consiglio direttivo di tenere una gestione troppo accentratrice, da buon generale". 

Tant'è. Al momento per gli animali non cambia nulla e la diatriba, che dura da un anno, è finita anche su Striscia la Notizia. E Vigorelli punta il dito contro il potere vacante nel Parco, che tuttavia non ha impedito di prendere decisioni così contestate. Presidente a parte, l'incarico del precedente direttore del Parco, Paolo Cassola, è scaduto a gennaio. "E adesso - spiega Vigorelli - c'è un direttore facente funzione, Ester Del Bove, perché per due volte il ministero dell'Ambiente ha bloccato la terna di nomi, proposta dal Consiglio direttivo, in cui scegliere il nuovo direttore, in quanto i bandi non erano stati fatti a norma di legge. Questo dimostra la poca dimestichezza con la legge che ha il Consiglio direttivo. - continua - E la Del Bove, che in quanto facente funzione ha dei poteri limitati, ha però firmato i bandi sui daini". Che fare dunque? Vigorelli non ha dubbi: "Il Consiglio direttivo inviti il direttore con un atto d'indirizzo a ritirare i bandi in autotutela". "Ora che il Parco del Circeo resta senza neppure il presidente, faccia un passo indietro e diventi amico degli animal", incalza anche il presidente dell’Oipa Massimo Comparotto. Perché la battaglia potrebbe continuare nelle aule di Tribunale.