Roma
Il robot “astronauta” del futuro parlerà romano: ricerca Cnr e Tor Vergata
Il progetto tutto italiano per il robot “astronauta”, costruito in collaborazione dall'Enea e dall'Università di Tor Vergata
È italiano il nuovo robot “astronauta”, capace di sostituire gli astronauti umani per le riparazioni esterne durante le missioni spaziali. Si tratta di TORVEastro, un robot attualmente in fase di messa a punto progettato dall'Università di Roma Tor Vegata e dall'Enea (Energia Nucleare Energie Alternative).
Una volta completatao e messo in funzione, TORVEastro potrà facilitare le operazioni di manutenzione e riparazione nello spazio aperto, diminuendo i rischi e lo stresso degli astronauti. Il nome deriva dall'unione delle parole “Tor Vergata” e “astronauta”. Il progetto sarà presentato ufficialmente in un evento previsto per l'aprile del 2023.
Il progetto
TORVEastro nasce dalla collaborazione tra l'Università di Tor Vergata e l'Enea. Il progetto nasce da un brevetto del professor Marco Ceccarelli del Laboratorio di Robotica e meccatronica del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Roma Tor Vergata, che l'ha realizzato in collaborazione con i ricercatori del Laboratorio di Robotica e intelligenza artificiale del Dipartimento di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili dell'Enea.
Nel realizzare il robot i ricercatori hanno tenuto conto delle condizioni dell'ambiente spaziale: basse temperature, assenza di atmosfera, radiazioni cosmiche, possibili collisioni con altri oggetti. Gli addetti stanno adesso mettendo a punto il dispositivo affinché possa agire con precisione sulle componenti che dovrà manutenere e riparare.
Il progetto è estremamente innovativo per varie ragioni. “Le innovazioni del robot TORVEastro - spiega il professor Marco Ceccarelli, responsabile scientifico del progetto - risiedono nel suo corpo centrale, che contiene i servomotori a cui sono connessi degli arti che possano funzionare all’occorrenza come braccia o gambe, e nelle soluzioni adottate mediante cavi che agiscono come tendini per trasmettere l’azione dall’interno del corpo agli arti”.
I vantaggi di TORVEastro
Il robot potrà affiancare gli astronauti o sostituirli, diminuendo i rischi a cui sono esposti quando escono al di fuori dei mezzi spaziali per fare delle manutenzioni esterne. “Durante le attività svolte all’esterno della stazione orbitante - spiega Marco Paoloni, referente del progetto per conto di Enea - gli astronauti affrontano anche 6 ore di lavoro esposti a rischi che possono mettere a repentaglio la loro stessa vita, come ad esempio la presenza della cosiddetta ‘spazzatura spaziale’ costituita da detriti che, muovendosi ad alte velocità, possono perforare le tute spaziali. L’impiego di un robot può essere risolutivo in questi casi, anche per evitare il rischio di malfunzionamento degli apparati di sopravvivenza presenti nelle tute indossate”.