Il Tar boccia il Comune: parco di Monte Mario affidato ad un commissario
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal Codacons
Tempi biblici per la realizzazione del parco di Monte Mario, il Tar boccia il Comune ed accoglie il ricorso del Codacons. In arrivo un commissario "ad acta".
Esulta l'associazione di tutela dei consumatori che, a fronte dell'immobilismo dell'Amministrazione, ha chiesto ed ottenuto il commissariamento del Comune. Il tribunale amministrativo aveva infatti concesso, tramite la sentenza nr. 6514 del 7 giugno 2016, 120 giorni di tempo al Comune per l’adozione degli atti di progettazione esecutiva e di affidamento degli interventi, ed ulteriori 120 giorni per l’esecuzione dei lavori e l’apertura del Parco ai cittadinani. La Sezione Seconda del Tar del Lazio ha così accolto il ricorso del Codacons, decretando attraverso una sentenza che “sussistono i presupposti per la nomina del commissario ad acta che si insedierà senza indugio in sostituzione delle amministrazioni coinvolte e rimaste inerti […] Il Commissario, avvalendosi dei fondi esistenti a sostegno degli interventi, provvederà in ordine alla sua esecuzione, con le modalità prescritte dalla sentenza nr. 6514/2016 entro gli stessi termini assicurando la partecipazione effettiva del Codacons a tutte le fasi del procedimento”.
Il Tar ha quindi nominato in qualità di Commissario il Responsabile del Dipartimento per le Infrastrutture, i sistemi informativi e statistici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Condannando inoltre le amministrazioni resistenti, in solido tra loro, alle spese di giudizio pari a 2mila euro. Una vittoria per il Condacons e per i residenti, che l'associazione invita inoltre a chiedere i danni: “Grazie all’incessante azione del Codacons finalmente il parco di Monte Mario vedrà la luce – annuncia il presidente Codacons, Carlo Rienzi. e l’area verde, dopo anni di tentativi di speculazione edilizia, sarà restituita ai cittadini eliminando il degrado e il totale abbandono in cui versa attualmente, anche a causa dell’incuria dell’amministrazione capitolina. I residenti del quartiere possono inoltre agire per chiedere i danni legati alla mancata realizzazione del parco”.