Roma

Il Tar Lazio cancella il fosso Tre Fontane. La storia finisce sepolta dal cemento

Il Tar Lazio ha sospeso il provvedimento municipale di ripristino del Fosso Tre Fontane, una ferita nella "guerra" al megacantiere di Grottaperfetta, bloccato dopo le denunce dell'VIII Municipio che accusa i costruttori di aver sepolto sotto una coltre di cemento l'antico e storico torrente che scorre tra Eur e ardeatino. Il tribunale ha recepito le conclusioni del verificatore nominato dal giudice amministrativo e designato dal ministero della Difesa, direzione dei Lavori e del Demanio. Il verificatore ha, infatti, accertato che "nel tratto interessato dai provvedimenti la traccia del fosso non esiste".

"Una decisione presa ignorando del tutto i pareri e le prescrizioni di tutti gli Enti pubblici preposti: Autorità di Bacino del Tevere, Area Difesa Suoli Regione Lazio, Ministero Beni culturali, Soprintendenza di Stato, Aeronautica Militare, oltre ai tecnici incaricati da Procura e Municipio - tuonano Andrea Catarci, Presidente del Municipio Roma VIII e il suo assessore all'urbanistica Massimo Miglio - Qualcuno sta sbagliando o distorcendo la realtà, o gli Enti pubblici citati o il perito. Nella difesa del territorio siamo tutti convinti ad andare fino in fondo e, dopo che due interrogazioni parlamentari hanno già coinvolto i Ministri interessati, se occorrerà il Municipio si rivolgerà al Consiglio di Stato, mentre i cittadini si apprestano a denunciare le tante stranezze alla Procura" .