Roma
Il Tevere e il Lago di Bracciano si asciugano troppo: paura siccità nel Lazio
L'assenza di piogge si fa sentire anche nel Centro Italia. Preoccupanti i danni dai punti di vista idrico ed economico
La siccità che aveva colpito l’Italia nel 2017 sembra aver riproporsi e dopo aver preoccupato il Nord Italia adesso minaccia anche il Lazio: il Lago di Bracciano è sceso sotto i 104 centimetri.
Se non dovesse piovere nel breve periodo e il bacino acquifero si abbassasse di altri dieci centimetri, si andrebbe sotto il limite fissato per le captazioni – il cosiddetto “zero idrometrico”: una quota riferita a livello del mare, dalla quale si fa riferimento per la misurazione e successiva regolazione dei livelli di laghi e fiumi – e sarebbe un bel problema perché il lago, che nel caso di Bracciano ha il ruolo di riserva di acqua potabile di Roma, per mantenersi “produttivo” dovrebbe crescere almeno 20 centimetri l’anno.
Anche il Tevere e tutti i fiumi della regione soffrono il basso livello delle acque.
Gli agricoltori a Roma hanno già lanciato l’allarme e cercano di spingere i Consorzi di bonifica, nell’area romana e nel litorale ad anticipare l’apertura degli sistemi di irrigazione nei campi. Ci si preoccupa anche a nord della regione, nel viterbese e dintorni.