Roma

Il Vaticano tra intrighi e finanza: nelle Sacre Stanze quando Dio è un'opzione

Pietro Caliceti dà alle stampe con Baldini e Castoldi un legal thriller ambientato in Vaticano. Già pronto per diventare film

di Patrizio J. Macci

Pietro Caliceti ha scritto un romanzo dal quale è difficile staccarsi dopo aver girato la prima pagina, bello pronto per una trasposizione cinematografica. E’ tutto giusto: i dialoghi, la descrizione dei personaggi, il mood che si respira nel corpo di un libro che - dal punto di vista dell’impaginazione- è una delizia per il lettore.

Gli ingredienti narrativi poi ci sono tutti: intrighi vaticani, banche, alta finanza, paradisi fiscali e l’autore li padroneggia dall’alto della sua conoscenza della materia visto che nella vita è un avvocato specializzato in diritto societario, autore di pubblicazioni a tema giuridico. Ma non è solo il tema e l’ambientazione a spingere il lettore a consumare con avidità le pagine (il mistero di cosa avvenga nelle Sacre Stanze dietro a quelle tende damascate è stato oggetto di decine di romanzi ed è generatore di leggende urbane) piuttosto la trama che mette a nudo la lotta all’interno di una struttura che dovrebbe essere illuminata solo dalla luce divina. Invece gli uomini si agitano come formiche impazzite, tessono tele velenose, disfano equilibri, cercano prove compromettenti per infangare il rivale del proprio candidato nella successione al soglio pontificio. Due cordate si affrontano senza esclusione di colpi in una lotta che di sacro e rispettoso ha poco e nulla. Piuttosto la figura che ne esce è quella di cinici e spietati finanzieri più che di ministri della Chiesa.

E’ una chiesa cattolica in piena crisi quella raccontata da Caliceti che in un’intervista ha raccontato di aver cominciato a scrivere, per singolare coincidenza, nel 2010 con il tonfo dei mutui subprime in un momento di intensa crisi personale. Una scrittura che parte quindi da un’urgenza liberatoria per approdare al modello del legal thriller, ma dove a farla da padrone è la purezza e genuinità dello stile, una lezione di semplicità nella complessità dell’argomento.

Nello scontro titanico tra il Bene e il Male che l'autore ha deciso di nascondere dietro a una montagna di soldi si rimane storditi, perché spesso le vie del Bene passano per il Male e viceversa.

Viene in mente quello che un anziano cardinale rispose a chi gli faceva notare la condotta non proprio adamantina in tema di amministrazione ai tempi di Paul Marcinkus: “Figliolo, la Chiesa sopravviverà anche ai suoi cardinali e ai suoi vescovi”.

Pietro Caliceti
L’OPZIONE DI DIO
Baldini+Castoldi