Ilaria Cucchi sfida il sindacato di Polizia “Scusate, morti nelle vostre mani”

L'accusa di Ilaria Cucchi: "Se prima lo avevo solo intuito adesso so quanto sia diverso e più difficile trovarsi ad affrontare processi contro i carabinieri piuttosto che contro chiunque altro".

Nonostante sia stato riconosciuto il violentissimo pestaggio, le gravi lesioni subite da Stefano e le multiple fratture alla colonna vertebrale, i sindacati di polizia intervengono per l’ennesima volta su terreni che non competono loro e ci dicono di chiedere scusa. E allora chiediamo tutti scusa. Scusate se siamo morti nelle vostre mani“. Lo scrive su facebook Ilaria Cucchi, sorella di Stefano.

In una nota, il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp aveva affermato: “In attesa ora che si definisca con una archiviazione il procedimento giudiziario, aspettiamo le scuse da parte di tutti coloro che – familiari, giornalisti, politici e quant’altro – che hanno sposato ad occhi chiusi la tesi dell’uccisione dell’uomo, in violento pestaggio senza neppure attendere un riscontro dei fatti. Fango su fango, diffamazione su diffamazione”. Prosegue Ilaria Cucchi su Fb: “Perdonateci se abbiamo l’ardire di chiedere verità e giustizia. Aspetto di vedervi al processo per spiegare tutto ciò che vi siete detti con telefoni che non credevate potessero essere intercettati. Ai rappresentanti sindacali consiglio di leggere prima di parlare, per non fare brutte figure. Anche perché comunque mi dispiace per le divise che indossano e che in questa sede vorrebbero rappresentare”.

Ilaria Cucchi ai microfoni di Radio Roma Capitale ha aggiunto: "La perizia non dice quello che hanno scritto i giornalisti, anzi riconosce per la prima volta il pestaggio contro mio fratello, i danni causati alla vescica e alle vertebre. Aggiungo che mio fratello non è mai stato ricoverato per epilessia. Noi famiglia Cucchi siamo sereni e siamo convinti che andremo a processo per omicidio".

Cucchi: “Morte improvvisa per epilessia”. La sorella: “Processo per omicidio"