Immigrazione, Del Sette: “Servono misura e responsabilità”. Parla il Generale
Presidente Osservatorio Sicurezza di Eurispes: “UE e Onu sono le sedi per affrontare la questione”
“Il tema dell’immigrazione è e sarà ancora per molti anni centrale, per questo è necessario che sia affrontato con la massima attenzione, con la giusta misura e con grande determinazione, da parte dell’Italia, e di tutti gli altri Paesi che insieme ad essa ne sono interessati”.
Lo sostiene il generale Tullio Del Sette, già comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, ora presidente dell’Osservatorio sulla Sicurezza dell’Eurispes, in un’intervista a tutto campo rilasciata al magazine L’Eurispes.it.
Prosegue Del Sette: “Le sedi giuste per affrontare la questione sono quelle dell’Unione europea e dell’Onu. Occorrono volontà, senso di responsabilità, trasparenza, condivisione dei progetti, degli sforzi, e delle risorse da parte di tutti. Il lavoro avviato – in particolare a partire dal 2017 – è un lavoro importante, che già ha dato i suoi frutti e che potrà darne ancora di ulteriori, assumendo le giuste e attese decisioni, responsabilmente con senso di umanità, e di giustizia”.
Sul rischio terrorismo, il Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sostiene: “Siamo un Paese preparato e fortunato. Preparato perché abbiamo un sistema di sicurezza basato su una pluralità di Forze di polizia che si integrano a vicenda, perfettamente coordinate, e in rapporto di stretta sinergia con la Magistratura: un sistema sviluppato sulle esperienze del contrasto al terrorismo nazionale, vissuto tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta, e alla criminalità organizzata”.
Secondo Del Sette “Oggi l’Arma dei Carabinieri, con i 110mila carabinieri, è una forza militare di polizia a competenza generale, a vocazione territoriale, così come dalle origini, a proiezione internazionale come nessuna altra forza di polizia in Italia, in Europa e nel mondo”; e chi sostiene che l’Arma vive un momento di difficoltà lo fa per diverse ragioni: “Le ragioni possono essere tante, una può risiedere nel fatto che naturalmente si è attratti dall’oggi e dal peggio in una società nella quale alla corretta informazione spesso si sostituisce la disinformazione, più rapida e più pervasiva che in passato”, conclude.
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